Mìttele a nome: ” ‘nge penzànne!”.

Dagli il nome “non ci pensare”.

Purtroppo è l’unico consiglio fraterno che si può dare ad un amico creditore che aspetta il rimborso da qlcu, e che vede affievolirsi le speranze di ricuperare il duo avere, per l’evidente stato di insolvenza del debitore. Insomma un invito alla rassegnazione.

In contabilità questi crediti si definiscono “in sofferenza” o “in contenzioso”. Nella vita reale si chiamano ” ‘nge penzànne

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