Óseme s.f. = Usma
Si pronuncia con la “ó” stretta, quasi una “u”.
La usma, termine un po’ desueto, specifico degli appassionati dell’arte venatoria, è l’odore lasciato sul terreno dall’animale selvatico.
Linguisticamente (in italiano soltanto, perché in dialetto non esiste il verbo corrispondente) deriva da “usmare”, ossia seguire la traccia odorosa.
È quello che fanno i cani da caccia ca sèndene l’óseme, che sentono l’odore della selvaggina, seguono la traccia e guidano il cacciatore verso la preda.
Sendì l’óseme, figuratamente, significa fiutare un pericolo, andare a lume di naso, accorgersi per sensazioni che qlcs non va, insospettirsi, mangiare la foglia.
Simile a sendì l’addöre de jàrse = sentire puzza di bruciato.
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