Tag: Verbo transitivo

Adduré

Adduré v.intr. e v.tr.= Odorare, emanare un buon profumo, annusare

Nella forma intransitiva assume il significato di olezzare, emanare odore, effondere fragranza.
Quant’addöre ‘a rìnje du Garghéne! = Quanto profuma l’origano del Gargano!

Invece nella forma transitiva significa annusare, percepire un aroma, un odore, aspirare la fragranza.
Addure ‘stu tabbacche, Te piéce? = Annusa questo tabacco. Ti piace?

Proverbio:
Se l’addure ‘ngüle föte püre jìsse = Se gli annusi il culo, puzza anche lui.

È una constatazione della nostra condizione umana. Molti personaggi si ritengono superiori agli altri per carica o ruolo sociale. Anche loro sono uomini, con i propri errori, stranezze e contraddizioni, non esenti dalle miserie umane, fisiche e intellettuali.

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Accumegghjé

Accumegghjé v.t. = coprire

Deriva dal latino ad cumulum nel significato proprio di coprire. Estensivamente con terra, coltre, tegole ecc.

Il contrario, scoprire, viene tradotto in scumegghjé e scumegghjàrece

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Guverné

Guverné v.t. = accudire (gli equini)

Il verbo deriva direttamente dal latino gubernare.
Curare cavalli e simili col pulirli, abbeverarli, abbiadarli, spazzolarli, ecc.

Una volta questi animali, da soma o da tiro, erano utilissimi sia nei lavori campestri, sia per il trasporto di derrate o di persone.

Rappresentavano un vero capitale, una grande risorsa per i campagnoli e per questo erano accuratamente e quotidianamente ben trattati, specie quelli da tiro.

I cavalli da carrozza per il trasporto di persone erano particolarmente ben governati, tanto che avevano la bardatura luccicante e gli zoccoli lustri e spazzolati come le scarpe dell’impeccabile cocchiere.

Il trattamento migliore era riservato ai cavalli adibiti ai carri funebri.

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Adèrge

Adèrge v.t. = Ergere, alzare, rizzare, elevare

Verbo derivato dal latino ad-ergere con gli stesi significati attuali.

Ricordo che mia nonna, quando sollevava i materassi usava questo verbo.
Mò àmm’adèrge ‘u litte = Ora dobbiamo alzare il letto.

Ricordo che il letto di mia nonna era un monumento altissimo, sostenuto da 4 trespoli, vari tavoloni, 1 unico saccone con foglie di mais e infine 2  materassi di lana (velli tosati interi, detti mante) .

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Attandé

Attandé v.t. = Tastare, toccare

Toccare con le dita, tastare qualcosa per scoprirne la consistenza, la forma, la temperature. Un’azione tipica dei non vedenti.

Attàndeme ‘mbrònde! Tènghe ‘a fröve? = Tastami la fronte! Ho la febbre?

È usato nella forma riflessiva attandàrece = toccarsi, sfiorarsi, tastarsi.

La locuzione attandarece ‘u nése = toccarsi il naso, è solo figurativa: non c’è alcun bisogno di portare la mano sul naso! Infatti essa significa: regolarsi, non eccedere, mantenersi entro i limiti della buona creanza, essere riconoscenti, ricambiare una cortesia, controllare la propria condotta, ecc.

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Ammundené

Ammundené v.t. = Ammucchiare, accumulare

Deriva direttamente dallo spagnolo amontonar [Poner unas cosas sobre otras de manera desordenada o descuidada, formando un montón.]. Porre alcune cose sopra altre in maniera disordinata o senza cura, formando un mucchio.
È ad esempio il pietrisco ammundenéte = ammuchiato perché scaricato da un camion ribaltabile. formando ‘nu mendöne = un cumulo.

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Mbescené

Mbescené v.t. = Fiocinare

Verbo usato in marineria col significato di pescare usando la fiocina. Dovrebbe essere “infiocinare”, ma non so se in italiano si possa usare questa variante di fiocinare.

La fiocina (in dialetto è detto fiòcene) generalmente ha più punte e viene usato dai pescatori subacquei che lo lanciano con un’apposito fucile a molla o ad aria compressa.

Esiste anche quella con il lancio a mano, come in uno dei spettacoli più visti, detta in italiano “fiocina da bastone”, usata sia dai sub, sia da quelli non professionisti che si dedicano alla pesca delle seppie con il coppo e anticamente con la lampada a carburo di acetilene per le battute notturne.

Figuratamente il verbo ‘mbescené può significare centrare il bersaglio, azzeccare una previsione, sgamare un furbetto, ghermire una ragazza (ovviamente non necessariamente con la fiocina…).

Nota linguistica:
Ricordo che il digramma nf nel nostro dialetto antico è quasi sempre trasformato in mb. Ora che i giovani hanno tutti frequentato la scuola dell’obbligo si tende a rendere i termini simili ai corrispondenti in italiano.
Mbronde = in fronte
Mambredònje = Manfredonia
Mbacce = in faccia
Cumbètte, cumbìtte = confetto, confetti
Mbelezzé = infilzare





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Mbezzé

Mbezzé v.t. = Conficcare

Il verbo ‘mbezzé significa conficcare, piantare un chiodo, un picchetto. Per queste azioni è richiesta una certa forza.

Nella forma intransitiva pronominale ‘mbezzàrece, si vuole indicare l’atto di infiltrarsi in un gruppo, intrufolarsi in un locale, inserirsi in un contesto, ecc. quasi con sfacciataggine o intraprendenza..

Da non confondere con ‘mbelezzé che significa infilzare.

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Affaluppé

Affaluppé v.t. = Divorare, trangugiare

Divorare avidamente, ingurgitare un grosso quantitativo di cibo.
Accettabile la forma “breve” faluppé.

Spesso nel nostro dialetto i verbi hanno doppia forma, lunga e breve: lavé/allavé, liscé/alliscé, lurdé/allurdé, recrjàrece/arrecrjàrece, petté/appetté, ecc.)

Esiste la forma intransitiva pronominale affaluppàrece.

Apprüme nen vulöve mangé, e pò ci ò ‘ffaluppéte ‘nu piatte de ‘ndùrce e fasüle! = Prima non voleva mangiare, (ma) poi si è divorato un piatto di troccoli e fagioli!

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Addaccé

Addaccé v.t. = Tagliuzzare, pestare, sminuzzare

Operazione specifica che si fa con un coltello su una fetta di lardo (fresco o salato)  per sminuzzarlo.
Anche colpire ripetutamente il lardo col taglio del coltello e ottenere il ‘battuto’ da soffriggere.
Le nostre bravissime nonne, che non avevano troppe cose nella dispensa, e nemmeno tanti soldi nel borsellino, riuscivano a ottenere con il lardo e la cipolla addaccéte soffritti in poco olio, un po’ di conserva di pomodoro, e un solo chiodo di garofano, un gustoso intingolo per condire le orecchiette, chiamato zucarjille = sughetto, o züche fìnde = sugo finto.
Finto, perché quello ‘vero’, a base di carne bovina (brascjöle) suina (savezìcchia frèške), e ovina (carne e òsse), si preparava solo nelle grandi occasioni.

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