Pe luéje ‘u turcecùdde

Pe luéje ‘u turcecùdde

Grazie al blogghista Jackal abbiamo ricuperato dal dimenticatoio questa bella filastrocca usata dagli antiche (che non avevano alcun servizio ASL) per levare il torcicollo:

Trè zetèlle nüje süme,
da Venèzje nüje venüme,
mamme e péte nen tenüme,
maretéje ce vulüme.
E stu nirve ‘ngalvacchéte
scalvacché lu vulüme.

(pausa…..)
(finale:)
jind’u mére lu mettüme.

Traduzione:
Tre zitelle noi siamo, da Venezia noi veniamo, madre e padre non abbiamo, maritare ci vogliamo.
E questo nervo distorto e accavallato, vogliamo distenderlo e raddrizzare e poi nel mare lo gettiamo

Tre ragazze nubili, recitando in coro la formula, tenevano ciscuna un fuso con la punta che toccava la parte malata del collo del paziente. Le tre punte dovevano combaciare, quasi a riunire e trasmettere la forza magica della terapia. Terminata la formula, fingevano di buttare in mare il male estratto con il fuso, aggiungendo la frase finale “nel mare lo gettiamo”.

Filed under: Proverbi e Detti

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