Tredeché v.t. = Criticare, malignare
È un’azione odiosa, che non onora né chi la compie, e né chi la ascolta.
È uno spettegolare maligno, che tende a screditare e a diffamare il malcapitato preso di mira.
Il soggetto che di arroga il diritto di giudicare l’altrui operato dicesi tredecante e combina tredecaminte = l’insieme dei pettegolezzi maligni.
I ragazzi di oggi usano un verbo “alleggerito” e quasi goliardico: furbecé = “forbiciare”, nel senso di usare la lingua come forbici per “tagliare i panni di dosso” come dicono i Toscani per indicare la stroncatura di un soggetto.
Addirittura, in senso goliardico e carnevalesco, sono emersi su questo verbo i simpaticissimi “Forbicioni”, cioè i noti Franco Rinaldi e Lello Castriotta, i quali sanno trovare da furbecé su tutto, specie sui Politici in genere.
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