Chi cumbjatisce a carne de l’ate, a söve ci ‘a màngene i chéne

Chi cumbjatisce a carne de l’ate, a söve ci ‘a màngene i chéne

Alla lettera si traduce in: Chi compatisce la carne degli altri,  la sua se la mangiano i cani.

I proverbi antichi invitano sempre alla prudenza, al senso della misura e alla moderazione.

Il Detto infatti  suggerisce di non criticare il comportamento altrui, perché ognuno di noi  ha i propri difetti ed è soggetto a sua volta a censure, a critiche e anche a maldicenze.

L’aforisma invita anche a non occuparsi eccessivamente delle difficoltà degli altri, perché si finisce per trascurare se stessi,  rischiando la propria rovina.

Va benissimo la solidarietà verso i bisognosi, ma un po’ di sana attenzione  verso i propri bisogni è ugualmente necessaria.

Filed under: Proverbi e Detti

No comment yet, add your voice below!


Add a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Comment *
Name *
Email *
Website

dieci − dieci =