Cresòmmele

Cresòmmele s.f. = Albicocca

Frutto dell’albicocco (Prunus armeniaca), albero con foglie a cuore, fiori precoci bianchi o rosati, frutti saporosi di colore arancione. Il colore della buccia cambia a seconda delle varietà: si va dal giallo chiaro all’arancione intenso. Il frutto è carnoso, con seme osseo e forma ovoidale.

Il nome crisòmele è derivato dal greco “Chryso-milo” (χρυσό μήλο)  ossia mela/frutto d’oro.

Taluni per brevità, dicono cresòmme. Sono più propenso a usare il termine cresòmmele, specie per il plurale.

‘Sta cresòmme jöve sciapüte = Quest’albicocca era insipida.

Mangiàteve ‘sti cresòmmele de Màcchje = Mangiate queste albicocche macchiaiole.

Esistono numerose varietà di albicocca. Da noi è molto conosciuta un’albicocca piccola,  detta nanàsse, ben colorita e molto zuccherina, i cui semi contenuti all’interno del nocciolo duro sono dolci come quelli le mandorle; sono invece amari i semi delle altre varietà di albicocche, quelle di dimensioni maggiori.

Questi noccioli, ‘i caccianózzele, erano oggetto di numerosi giochi fanciulleschi.

L’albicocco, originario della Cina, si diffuse fino all’Armenia, da dove venne introdotto in Occidente da Alessandro Magno. Tuttora una varietà è chiamata Albicocca Alessandrina.

In epoca borbonica nel Napoletano era una delle piante più diffuse. Un botanico napoletano del 1583 evidenziò le due varietà più pregiate, chiamandole “bericocche” e “crisomele”.
I due nomi sono entrati da quattro secoli nella parlata del Sud Italia. A Monte S.Angelo si chiama tuttora vernecòcche (da bericocche). Invece a Manfredonia, come nella Puglia Piana e in Campania,  cresòmmele (da crisòmele).

Il frutto matura a fine maggio-metà giugno, una stagione breve.

Filed under: CTagged with:

3 Comments

  1. I semi del nocciolo “d li cresommele” si mettevano in acqua, che veniva cambiata ogni giorno per venti giirni, e si faceva “U lattamend”. Quelli “d li nanasse”, non c’è n’era bisogno perché già dolci. Gli alberi più imponenti, con il frutto più grosso e più buono, li trovavi nel vallone d Pulsano.

  2. Comunque, il termine lo abbiamo importato dal napoletano:”Crisommola”

    La parola “crisommola” o “crisuommolo” indica l’italica albicocca. L’origine etimologica e’ senza alcun dubbio greca. Infatti troviamo in questa lingua la “chrysomelon” che e’ a sua volta composto da “chrysus” e “me’lon” che si traduce in “pomo aureo”.

  3. Grazie Luciano Nicola Casalino per la preziosa spiegazione sull’etimologia di questo delizioso frutto.


Rispondi a Luciano Nicola Casalino Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Comment *
Name *
Email *
Website

undici − nove =