Fusüne s.f. = Anfora, giara
Grossa giara, quasi senza collo, dalla capacità di oltre 40 litri il cui nome deriva dal greco efesinon.
Usata come serbatoio domestico di acqua potabile.
Dotata di bocca larghissima per consentire di introdurre un secchiello per attingere l’acqua da bere o per la cucina, talora con manici appena accennati, e di coperchio di legno per evitare che vi entrassero accidentalmente delle impurità o della polvere.
La parte superiore era come una cupola, smaltata, e con un’apertura bordata. La parte inferiore, terracotta a vista, andava diminuendo di diametro fino alla base.
All’interno era smaltata di un bel color nocciola.
I bambini non potevano avvicinarsi troppo alla fusüne, perché c’era rischio di farla spaccare urtandola inavvertitamente con l’irruenza dei monelli vivaci.
Mi fa venire in mente il famoso divertente racconto di Pirandello “La Giara”, con Don Lollò Zirafa e Zi’ Dima Licasi.
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