Respegghjé

Respegghjé v.t. = Svegliare, destare

Riscuotere dal sonno, destare qlcu. Fig. incitare all’azione, scuotere dall’inerzia, sollecitare qlcu.

È in uso anche la versione arrespegghjé.

Mà, crématüne arrespìgghjeme ai cìnghe = Mamma, domattina svegliami alle cinque.

Esiste il modo riflessivo: arrespegghjàrece/respegghjàrece = svegliarsi.

Stàteve cìtte ca ce respègghje ‘a criatüre = zittitevi perché (altrimenti) si sveglia la poppante.

Möne, uagnü, arrespegghjàteve! = Forza, ragazzi, svegliatevi!

Arrespìgghjete, Madònne de Sepònde…= Svégliati Madonna di Siponto…
Nota canzoncina popolare devozionale rivolta alla nostra Protettrice.

Quando ero piccino ho sentito una mia zia (classe 1908) che diceva sceté, alla maniera dei Napoletani, come ad esempio, nella Canzone “Marechiaro: ….scétate Carulì, ca l’aria è doce! = Svegliati Carla, perché l’aria è dolce.
Non capivo il significato di questo sceté, e me lo feci spiegare. Questo verbo antico è ormai caduto completamente in disuso.

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