Accüme i crestjéne

Accüme i crestjéne loc.id. = a regola d’arte, correttamente

L’espressione è molto versatile ed è particolarmente usata da persone che amano le cose fate a puntino.

Nen me piàcene i cöse acciacciugghjéte. I cose ce hanna fé accüme i crestjéne! = Non mi piacciono le cose fatte alla Carlona! Le cose si devono fare come si deve!

I Francesi usano spesso dire “comme il faut” = come si deve.
Similmente si può dire fé i cöse aggarbéte, = fare le cose per bene (garbate)

Vi rammento che in dialetto il sostantivo crestjéne non ha una connotazione religiosa, nel senso di “seguace di Cristo”
Crestjéne (<–clicca) significa semplicemente “persona”.

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3 Comments

  1. Giusta la precisazione finale. Tuttavia in questa locuzione l’origine è proprio religiosa. È una forma abbreviata di “fare le cose come un buon cristiano”, cioè che segue le regole e i precetti imposti dalla Chiesa. Fino a qualche tempo fa era inconcepibile, tra il popolo, fare qualcosa contro: e ciò deriva ancora più atavicamente da tempi remoti in cui i non cristiani erano perseguitati, per cui vi era la assoluta coincidenza tra “persona” e “cristiano”, perché semplicemente un non cristiano o uno che non si comportava come tale era considerato non degno di essere considerato uomo e su di lui si abbatteva implacabile lo stigma sociale.

  2. Mio padre raccontava spesso di come un suo zio riferì di un evento particolarmente affollato: ” ‘nce capesciove ninde: crestiéne, mundanére…”
    Tanti anni fa vedevamo in televisione la trasmissione “Il Polpo”, con Toti e Tata e Nico Salatino. Esilarante. Ricordo che il complesso musicale che accompagnava le canzoni si chiamava “I Cristiani Garbati”. Già il nome ti era tutto un programma.

  3. ” ‘nce capesciove ninde: “crestiéne, (parlanne pe crianze) mundanére”


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