Ndufé

Ndufé v.t. = Ammassare, costipare

Deriva da tüfe = tufo, come se si dicesse “intufato” [ovviamente non contemplato da nessun vocabolario della lingua italiana], nel senso diventare duro e compatto come il tufo.

Ndufé: compattare un terreno; schiacciare terriccio o pietre, ma specialmente la tufina (= frasciüne, polvere di tufo) in modo che diventi una massa dura e uniformemente pressata. Insomma il famoso Macadam ottenuto con il rullo compressore (Wikipedia: Il Macadam è un tipo di pavimentazione stradale costituita da pietrisco e materiale collante compresso).

Nella forma riflessiva ‘ndufàrece significa: diventare stitico. Infatti colui che mangia e non si libera adeguatamente, si sente l’intestino gonfio come se si fossero ammassati tutti i detriti che non trovano una via d’uscita.

Si usa ‘ndufé e ‘ndufàrece anche nel senso di impietrire e rimanere di sasso, rumanì ndumméte, ndummàrece.

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