Óseme s.f. = Usma o usta
Si pronuncia con la “ó” stretta, quasi una “u”.
Il sostantivo usma, (dal greco osmè), è un termine un po’ desueto, specifico degli appassionati dell’arte venatoria, è l’odore lasciato sul terreno dall’animale selvatico, avvertita solo dai cani da caccia.
Linguisticamente (in italiano soltanto, perché in dialetto non esiste il verbo corrispondente) usma da “usmare”, ossia seguire la traccia odorosa.
È quello che fanno i cani da caccia ca sèndene l’óseme, che sentono l’odore della selvaggina, seguono la traccia e guidano il cacciatore verso la preda.
Sendì l’óseme, figuratamente, significa fiutare un pericolo, andare a lume di naso, accorgersi per sensazioni che qualcosa non va: insospettirsi, mangiare la foglia.
Simile a sendì l’addöre de jàrse = sentire puzza di bruciato.
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