Taratóffe s.m. = Uovo di mare, o limone di mare
Non credo che abbia un nome specifico in lingua italiana. In dialetto ha un’assonanza con “tartufo”
Si tratta di un’ascidia (Microcosmus sulcatus) ricercata come frutto di mare un po’ speciale. Si pesca su fondali rocciosi o sabbiosi coperti di detriti, ed è a forma di piccolo otre (max cm. 15), contenente un frutto giallo, con tunica arancione o rossa.
Il sacchettino contentente il frutto del taratóffe non è individuabile a causa della forte ricopertura di organismi epibionti (che vivono sopra altri organismii), come alghe, spugne, antozoi (animali a forma di fiore) o altre ascidie (animali a forma di otre che si nutrono per filtrazione).
….Come sono difficili queste ricerche!….
Il frutto è ritenuto un cibo afrodisiaco. Non tutti lo apprezzano però, perché emana un odore come di acido fenico, un tipo di disinfettante. Insomma è un frutto di mare tipico, adatto a palati coraggiosi!
Era considerato cibo dei poveri, come i caperrüne = i murici , i mósce = mussoli e i carècchje = canestrelle e alle cozze pelöse
Nome comune di varie specie di mammiferi marini, con pinna dorsale ben sviluppata, caratteristico muso a becco, cervello particolarmente voluminoso.
Accettabile anche la versione tagghjatüre.
Oltre a quello riponibile dei fabbri, esiste il tagliolo fisso, ben piantato in un ceppo di legno o saldato ad una piastra metallica, e viene usato dai mosaicisti per tagliare le tessere musive nella forma e nella misura voluta.
E’ un insetto (Forficula auricularia) fitofago (mangia vegetali), dell’ordine dei Dermatteri, famiglia delle Forficulidae, e può attaccare colture erbacee in pieno campo, ortive, ornamentali e arboree da frutto.
Arnese capace di tagliare il fondo di una scatola metallica. Di uso comune nelle nostre case.
Il termine taftah è di origine persiana, ed è diventato internazionale per l’influenza che la moda francese ha avuto nei secoli in tutto il mondo.