Raškètte s.m. = Tozzo
Pezzo di pane tagliato grossolanamente a “U”, specificamente dalla parte della crosta, a forma di tacco di scarpa da uomo. 🙂
Si differisce dal taccöne, perché questo indica un grosso tozzo, scorza e mollica.
Il raškètte è ritenuto il più pregiato, specie se è tagliato dalla pagnotta di pane fresco, perché croccante e con poca mollica.
Qlcu pronuncia craškètte, per il suono onomatopeico (crašk) della crosta croccante sotto i denti (un po’ come i salatini cracker e i biscotti Crich).
Come sinonimo è usato anche scurzètte.
Stasöre ‘nu bèlle raškètte p’a pemedöre e stéche a poste = Questa sera (mi preparerò per cena) un bel tozzo di pane croccante col pomodoro e ne avrò abbastanza.
Pianta selvatica infestante, sempreverde, dai fiori gialli a cinque petali (Tribulus terrester) della famiglia delle Zygophyllacee.
Il nome dialettale Rasapjite certamente è una deformazione dell’originale “baciapiedi” come ironicamente è conosciuta in tutta Italia. Una “bacio” capace di bucare il copertone di una bicicletta!
Quelli dal carapace duro e nero (Carcinus Mediterraneus), sono detti i sbìrre = gli sbirri, forse perché veloci sia in acqua e sia in terra. Vivono negli anfratti delle scogliere.
Quelli con la corazza chiara e molle (Liocarcinus vernalis)sono detti ‘i muddische = i molli. Vivono in zone sabbiose..
Quelli coperti da setole, i favolli (Eriphia verrucosa), sono chiamati, al femminile, ‘i pelöse = le pelose.
Infine quelli grandi (Maja squinado) della famiglia dei Majidae, sono chiamati granceole al nord Italia. Da noi sono identificati come rangeche affallöne. Sono capaci di danneggiare le reti da posta.
Il ravanello (Raphanus sativum) è una pianta annuale di cui si consuma la radice, generalmente sferica e di colore rosso, con polpa bianca, di sapore lievemente piccante, usata prevalentemente in insalata.