Tag: sostantivo maschile

Raškètte

Raškètte s.m. = Tozzo

Pezzo di pane tagliato grossolanamente a “U”, specificamente dalla parte della crosta, a forma di tacco di scarpa da uomo.   🙂

Si differisce dal taccöne, perché questo indica un grosso tozzo, scorza e mollica.

Il raškètte è ritenuto il più pregiato, specie se è tagliato dalla pagnotta di pane fresco, perché croccante e con poca mollica.

Qlcu pronuncia craškètte, per il suono onomatopeico (crašk) della crosta croccante sotto i denti (un po’ come i salatini cracker e i biscotti Crich).

Come sinonimo è usato anche scurzètte. 

Stasöre ‘nu bèlle raškètte p’a pemedöre e stéche a poste = Questa sera (mi preparerò per cena) un bel tozzo di pane croccante col pomodoro e ne avrò abbastanza.

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Rasapjite

Rasapjite o raselapìdde s.m. = Tribolo, Baciapiedi, Caciarello

Pianta selvatica infestante, sempreverde, dai fiori gialli a cinque petali (Tribulus terrester) della famiglia delle Zygophyllacee.

I suoi baccelli contengono dei semi provvisti di durissime spine.

Il nome dialettale Rasapjite certamente è una deformazione dell’originale “baciapiedi” come ironicamente è conosciuta in tutta Italia. Una “bacio” capace di bucare il copertone di una bicicletta!

Il piede è stato nei secoli il bersaglio di questo spietato aculeo, e lo troviamo in tutti i dialetti per designare il Tribolo:  Infatti in Sardegna viene chiamato Basapeis, in Sicilia Vasapèdi, nel Salento  L’Azza-pete (l’alza piedi). in Calabria Vasciapèdi (l’abbassa piedi) a Napoli Scalzapiedi

I derivati del Tribolo erano conosciuti nella medicina orientale come afrodisiaco. Essi vengono adoperati nella fitoterapia per la cura di alcune patologie legate alla sfera sessuale. Gli estratti di questa pianta, sotto forma di capsule, sono in libera vendita – nelle erboristerie o per corrispondenza – quali integratori alimentari ritenuti “utili nel trattamento delle disfunzioni erettili”.  Ma qui il piede non c’entra…

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Rarìcule

Rarìcule o anche Rarìchele s.f. = Graticola

Graticola, griglia. Arnese da cucina formata da spranghette di ferro a guisa di grata si cui posano gli alimenti da arrostire.

Era fatta a mano dagli abilissimi fabbri di una volta,

Etimo latino Cràtes = grata, diminutivo Craticula.

Ho sentito anche pronunciare ratìchele.

 

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Ràreche

Ràreche s.m. = Muco

Muco che si annida nelle vie respiratorie e che si cerca di espellere per liberarle.

Tènghe ‘nu ràreche ‘ngànne ca me tedecöje = Ho un muco in gola che mi solletica (e mi provoca colpi di tosse).

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Ràngeche

Ràngeche s.m. = Granchio, graffio.

  1. Ràngeche =  Granchio ()generico).
    Crostaceo con corazza piatta pentagonale o trapezoidale e zampe fornite di potenti chele.
    Esistono varie specie di granchi:

Quelli dal carapace duro e nero (Carcinus Mediterraneus), sono detti i sbìrre = gli sbirri, forse perché veloci sia in acqua e sia in terra. Vivono negli anfratti delle scogliere.

Quelli con la corazza chiara e molle (Liocarcinus vernalis)sono detti ‘i muddische = i molli. Vivono in zone sabbiose..

Quelli coperti da setole, i favolli (Eriphia verrucosa), sono chiamati, al femminile, ‘i pelöse = le pelose.

Infine quelli grandi (Maja squinado) della famiglia dei Majidae, sono chiamati granceole al nord Italia. Da noi sono identificati come rangeche affallöne. Sono capaci di danneggiare le reti da posta.

2) Ràngeche= graffio. Segno sottile lasciato sulla lasciato sulla pelle dalle unghie o da un corpo appuntito. Proviene dal verbo rangeché = graffiare.
‘A jatte m’ho rangechéte ‘mbacce ‘u vrazze = Il gatto mi ha graffiato sul braccio.

I graffi lasciati accidentalmente su una qualsiasi superficie (vetro, legno, marmo, metallo) sono detti ‘i sìnghe .
Stu piatte sté tutte singhjéte = Questo piatto è tutto graffiato.

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Ranavùzze

Ranavuzze (o Ranavùzzele) s.m. = Tarchiato, tracagnotto

Persona di bassa statura e di larga corporatura.

Il significato è descritto molto meglio e più dettagliatamente se andate a leggere il sinonimo (cliccate→) šcaùtte.

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Rajó

Condimento per pastasciutta e altri primi piatti, a base di salsa di pomodoro e carne.

Sostantivo francese ragoût (pron. ragù), derivato dal verbo ragoûter composto da re di nuovo e goûter gustare.

Quelli che dicono ragó (con la ó stretta di fórne= forno) parlano un dialetto modificato. Come se dicessere gallócce invece di jallócce=galletto

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Rajéne

Violenta tempesta con pioggia e turbini di vento.

Figuratamente: grande frastuono, o persona eccessivamente agitata, irrequieta, irruente.

Con l’articolo è noto soprannome ‘U Rajéne = L’uragano.

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Ragge

Ragge s.m. = raggio, rabbia.

Come in italiano, alcuni vocaboli al maschile hanno un significato diverso da quello assunto al femminile.

1) Ragge, s.m. = Raggio. Più che come espressione geometrica è quello fisico della ruota del carro o della bicicletta. Anche i raggi solari si chiamano ràgge.

2) Ragge, s.m. = Impeto, forza, potenza di lancio. Solo nella locuzione idiomatica: pe tutt’i ràgge = con tutta la forza possibile. Sbàtte ‘u polepe pe tutt’i ràgge = Sbattere il polpo con tutta l’energia possibile.

3) Ragge s.f. = Rabbia. Rabbia, intesa come malattia dei cani, l’idrofobia.
Tenì ‘a ràgge = essere idrofobo.

4) Ragge s.f. = Rabbia, intesa come sinonimo di stizza, ira, collera, odio, irritazione, rancore. Tenì ‘na ràgge = Avere rancore, risentimento, ecc..

5) Ragge s.f. = Un “sapido” giudizio culinario, specie se il gusto del sale è predominante.
Jì saprüte ‘stu baccalà? È gustoso questo (intingolo di) baccalà? – Sì ‘na ràgge! = Sì, è salatissimo!

6) Ragge agg. = Ragia, specificamente riferito all’essenza di trementina, detta commercialmente acquaragia, acqua-ràgge, o, con linguaggio più tecnico, diluente deluènde. Usato dai tinteggiatori per diluire le vernici e risciacquare i pennelli dopo l’uso.

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Rafanjille

Rafanjille s.m. = Ravanello o rapanello

Il ravanello (Raphanus sativum) è una pianta annuale di cui si consuma la radice, generalmente sferica e di colore rosso, con polpa bianca, di sapore lievemente piccante, usata prevalentemente in insalata.

Esistono anche ravanelli bianchi e quelli lunghi come carotine.

Le foglie tenere si mangiano anch’esse in insalata o in pinzimonio.

Sono composti per lo più di acqua; tra i nutrienti contengono ferro, fosforo calcio, vitamine del gruppo B, vitamina C e acido folico. Hanno proprietà diuretiche e depurative. Sin dall’antichità è nota la loro capacità di conciliare il sonno.

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