Tag: sostantivo maschile

Ngappamòsche

Ngappamàsche s.m. = Carta moschicida

Alla lettera significa “acchiappa mosche”.
Si tratta di un sistema atossico ed eco-sostenibile per liberarsi dalle mosche.

Consiste in una striscia di carta imbevuta di una sostanza adescante appiccicosa (cera, olii e grassi), che attira gli insetti volanti. Una volta posatisi su di essa, mosche, moscerini, e zanzare restano incollati e vi muoiono per inedia.

La striscia è messa in commercio, avvolta a spirale, all’interno di un cilindretto di cartone alto circa 10 cm, chiuso dal lato superiore da un dischetto rosso munito di gancetto.   La carta appiccicosa, lunga circa 40 cm, viene srotolata,  appesa, e tenuta fino a quando si riempie  di insetti.    La striscia piena di insetti incollati, diventava un “porta vivande” per le galline domestiche. 

Usato fino a pochi anni fa nei negozi e nelle abitazioni cittadine, ora è usato solo  nelle zone rurali perché il loro aspetto costellato di insetti attaccati, è decisamente rivoltante.

 

 

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Nése

Nése s.m. = Naso

Organo dell’olfatto che si trova sul viso ed anche sul muso di qualche animale, con due narici alla sua base. Protegge l’organo dell’olfatto ed è l’elemento esterno delle vie respiratorie

Pigghjé söpa nése = Prendere sopra naso. Avere qlcn in antipatia, puntarlo, tenerlo sulla corda.

Nen tenì nése = Non aver naso. Non avvertire imbarazzo. Non vergognarsi di nulla, non accorgersi di sbagliare atteggiamento.

Attandàrece ‘u nése = Decidersi di comportarsi in maniera consona. Per esempio ricambiare una cortesia, ricompensare con un regalo qualcuno che ci ha favorito, presentarsi con un dono a casa di chi ci ha invitato,

Jì ‘mbacce ‘u nése = Svicolare da una situazione poco chiara, ordita da qualcuno, o fare una furbata a suo danno, o imbastire una contromossa,  scansare un probabile raggiro, ecc.

Sté vocche e nése = Stare vicino, sia in senso reale (vicini di casa, di banco, di ombrellone…) sia in senso figurato (vicini come idee, intenti, carattere, gusti…)
Il riferimento è ovvio riguarda la poca distanza che separa la bocca dal naso (spesso occupata da baffi maschili o anche  ALT!)

Fé ‘mbacce ‘u nése = Eufemismo usato al posto di un improperio per invitare qualcuno tedioso o insistente ad allontanarsi immediatamente.  Si dice: Va lu fé ‘mbàcce ‘u nése!.
Personalmente, io preferisco un sonoro vàffa

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Ndurce

Ndurce s.m. = Troccoli e troccolaturo

Pasta di semola fatta casa, tipica della Capitanata, simile a grossi spaghetti o agli “spaghetti alla chitarra” abruzzesi, ottenuti con altro strumento..
Si usa semola di grano duro. Talvolta all’impasto si aggiunge un uovo per dare maggiore resistenza alla cottura. Si hanno così i ‘ndùrce pe’ ll’öve, i troccoli con le uova.

I troccoli casarecci si confezionano distendendo una sfoglia con un mattarello  di legno o di bronzo,  scannellato radialmente   Si ottengono degli spaghetti piuttosto grossi.  Questo arnese da cucina viene designato al singolare,u ‘ndùrce. Altrove viene detto troccolaturomentre la pasta ottenuta va nominata sempre al plurale, i ‘ndùrce.

Si trovano anche già confezionati nei negozi di pasta fresca con il nome di “bigoli” e sono ottenuti a macchina, per estrusione della massa pastosa attraverso apposite filiere.

Si preparano con il sugo delle seppie ripiene (tipico piatto manfredoniano) o spezzettati, con fagioli e cotiche.

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Ndrùppeche

Ndrùppeche s.m. = intoppo, ostacolo, impedimento

È accettata anche la versione “breve” ndùppe. al posto dl più diffuso ndrùppeche.

Contrarietà che frappone ad un progetto, complicazione.

Se nen ce stànne ndùppe, ce vedüme stasöre = Se non sorgono complicazioni, dovremmo vederci questa sera.

Stöve venènne drìtte qua. Agghje avüte ‘nu ‘ndrùppeche e àgghje fatte tarde. = Stavo venendo diritto qui. Ho avuto un intralcio e ho fatto tardi.

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Ndréme

Ndréme s.m. = Visceri

Gli intestini e gli altri organi contenuti nella cavità toracica e addominale degli animali e del corpo umano.

Termine desueto.  Usato dagli allevatori e dagli addetti alla macellazione

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Ndramìcchje

Ndramìcchje s.m. = Cimosa di tramaglio

È una striscia di rete a maglie larghe ma robuste, che viene fissata come sopravveste ai tradizionali tramagli (ndramàgghje).

Una specie di rinforzo, una sopra-rete.

Alcuni pescatori la chiamano altresì ‘ndramìgnele.

Grazie al lettore Amilcare Renato per il suggerimento e al Prof. Matteo Castriotta per la descrizione di carattere tecnico.

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Ndramàcchje

Ndramàcchje s.m. = Tramaglio

In italiano è ammesso anche tramacchio, tremacchio e tremaglio.

Si tratta di un particolare tipo di rete formata da tre teli, che vengono tesi verticalmente sul fondale per mezzo di piombi e galleggianti, a formare una specie di camera a tre pareti.

Sparrüne de ‘ndramàcchje (o ndramacchjéte) = Sparroni pescati con il tramaglio, particolarmente pregiati perché non ‘maltrattati’ come può avvenire con le reti a strascico.

Prego i lettori di correggere queste mie riminiscenze marinaresche, casomai fossero inesatte.

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Nderlànde

Nderlànde s.m. = Punto lungo da imbastitura.

Il nome deriva dal latino inter lego. È uno degli innumerevoli interventi sulla stoffa in uso nelle sartorie per confezionare gli abiti.

Mené ‘i ‘nderlande = imbastire

Il punto lungo serve  per “tracciare” la cucitura di due stoffe già praticamente imbastite, da farsi successivamente con la macchina da cucire. (grazie a Lino Brunetti per il suggerimento)

A volte il punto lungo viene imbastito lento,  e viene tagliato a metà (imbastitura tagliata).
Anche questo punto serve da guida per la successiva passata alla macchina da cucire con precisione millimetrica .

 
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Ndérèclìsme

Ndérèclìsme s.m. = Clistere, enteroclisma

Congegno fu inventato nel 1879 per stimolare le funzioni intestinali.

L’operazione consiste nell’introduzione di un liquido o medicinali nell’intestino retto per via anale.

Questo strumento formato da un recipiente cilindrico di vetro della capacità di 1 litro, ingabbiato in una struttura di legno o di metallo, con la base a collo d’imbuto collegato a un tubo di gomma flessibile.

Quest’ultimo era connesso a una cannula rigida di celluloide, provvista di rubinetto a sfera.

Si riempiva il contenitore del clistere con acqua tiepida saponata e lo si collocava appeso alla parete o a un supporto, comunque in posizione alta rispetto al paziente.

Si introduceva la cannula rigida nell’ano del paziente, e si azionava il rubinetto. Per la pressione atmosferica il liquido scendeva rapidamente nel suo intestino.

Dopo 30 minuti, con un forte stimolo, il soggetto doveva correre al bagno, e scaricava l’acqua introdotta e in più, naturalmente, tutto il materiale organico presente nell’intestino, traendone immediato sollievo.

L’operazione poteva essere ripetuta, non aveva contro-indicazioni, perché era totalmente ecologica…agiva meglio della dolce Euchessina o del confetto Falqui.

Era l’antesignano delle famigerate perette di gomma.

Spero di essere stato scientificamente esauriente.

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Ndauléte

Ndauléte s.m. = Intavolato

Superficie piana verticale costituita da tavole connesse tra loro per formare un pannello divisorio di ambienti.

Era alta circa 2 m partendo dal pavimento, e non arrivava al soffitto.

Nei locali a piano terra, vano unico di circa m 5 x 5, essa delimitava il retro dello stanzone, adibito a camera da letto, dall’ingresso-angolo cottura.

Qlcu pronuncia ‘ndaveléte, da tavola, asse di legno. Ammesso.

Il temine che stiamo trattando va bene anche quando le assi di legno sono poste in posizione orizzontale per pavimenti o solai o soppalchi.

 

Attualmente, quando è necessario erigere una parete divisoria tra due ambienti, si usa il carton-gesso, rapido, economico, e senza eccessiva manutenzione.

 

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