Tag: Verbo transitivo

Sgamuffé

Sgamuffé v.t. = Mollare, sganciare

È sicuramente un verbo del gergo marinaresco e significa mollare, sganciare, offrire, dare qlco su richiesta.

Quando ero giovincello l’ho sentito pronunciare spesso, da amici pescatori, e se non eri del giro non avresti mai capito il significato della frase misteriosa: auànde ‘na magghje e sgamùffe ‘na sullàzze! = Fermati un attimo e molla una sigaretta!

Fatte sgamuffé i pagghiùle da pàtete = Fatti sganciare i soldi da tuo padre.

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Sfussé

Sfussé v.t. = Esumare, dissotterrare

Disseppellire, togliere una salma inumata nella terra,  per trasferirla dalla fossa e tumularla in un loculo di muratura.

Questa operazione, disciplinata da severe norme igieniche secondo un Regolamento cimiteriale stabilito dal Comune, può avvenire solo dopo un lungo periodo di giacenza del cadavere nella sepoltura.

Opera eseguita dal becchino (clicca→), u šcattamurte e dai suoi aiutanti in presenza dei familiari del defunto.
Uno spettacolo pietoso che induce a riflettere sulla caducità della vita. Non tutti riescono a sopportarlo.

In verbo sfussé ovviamente è usato anche in altri contesti.

Esempio  n. 1  (reale):
Quando il frumento si conservava in silos sotterranei, vere e proprie fosse, si usava lo stesso verbo per indicare l’apertura del deposito al momento del prelievo.
A Foggia esiste una Piazza chiamata Piano delle Fosse. Lo stesso nome Foggia e’ dovuto a quelle “fosse” del grano. Foggia deriva da Fovea, in latino fossa.
A Cerignola il luogo delle Fosse per il grano è diventato  un’attrattiva turistica.

Esempio n. 2 (figurato):

«Si dice anche ‘nu murte sfusséte per dire di un viso dal pallore di morte (magari per lo spavento o la colpa di qualcosa) ma anche di un qualcosa dimenticata o desueta , morta, e tirata d’un tratto fuori o in discussione (sfossata = riesumata).»

Un po’ come quando scherzosamente si citano i “santi tarlati”…(clicca→ qui)

Testo virgolettato mi è stato inviato dall’amico dr. Enzo Renato, cui va il mio sentito ringraziamento.

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Sfulecé

Sfulecé v.t.= Sgrommare, sturare

Liberare un tubo, un condotto da ciò che lo intasa, o scaccolare le narici.

Specificamente è riferito al cannello e al bocchino incrostati della pipa.

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Sfrajané

Sfrajané v.t. = fracassare, frantumare, infrangere, sbriciolare.

Rompere qlcs, produrre molte briciole. Ridurre un oggetto in frantumi. Tritare, ridurre in mille pezzi.

Talvolta è usato, in forma riflessiva (sfrajanàrece), per indicare il moto ondoso del mare agitato che si infrange sulla battigia sabbiosa o sulla scogliera.

‘U mére ce sfrajanöje (forte) mbàcce ‘i scùgghje = Il mare (agitato) si infrange contro gli scogli.

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Sfastidjé

Sfastidjé v.t. = Irritare, spazientire

Irritare facendo perdere la pazienza.

Causare complicazioni, infastidire..

Bàste! M’ha sfastidjéte! = Basta! Mi hai fatto perdere la pazienza!

Ossia mi hai dato fastidio.

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Setuéje 

Setuéje v.t. = Collocare, situare

Ammesa la forma breve setué.

Porre, mettere in un determinato luogo, in un certo modo, collocare, posare, sistemare.

Scherzosamente si usa questo verbo per significare divorare un cibo abbondante senza fare sforzi, o bere abbondantemente una bevanda alcolica.

Mattöje ce ho setuéte ‘nu litre de vüne = Matteo ha collocato (nello stomaco, ovviamente) un litro di vino.

Apprüme m’agghje setuéte ‘na mezza sìccia chjöne, e döpe so’ scennüte = Prima ho “sistemato” (dentro di me) mezza i seppia ripiena, e poi sono uscito.

Altro sinonimo: attunné = arrotondare, arrotolare, appallottolare qlco da mangiare voracemente.

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Sendenzjé

Sendenzjé v.t. = Maledire

Si può usare anche la locuzione Mené ‘a sendènzje = Lanciare una maledizione, invocare la cattiva sorte sulla testa di un avversario.

Si sendènzje non a caso. Ovviamente la maledizione è mirata contro qlcu che si è comportato molto male verso colui che, per reazione, lancia la sendènze.

Praticamente gli augura tante ‘belle cose’: rovina, disdetta, calamità, disgrazia, iattura, abominazione, ecc. ecc. Magari specificamente si predice il genere di guai che, di volta in volta, si sceglie per la rovina del contendente…

L’ho menéte ‘e sendènzje ca ce uà da vènne ‘a chése = Gli ha lanciato una maledizione (a causa della quale) deve vendersi la casa (per tamponare le conseguenze dei numerosi guai che gli capitaranno inevitabilmente a breve).

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Seffunné

Seffunné v.t. = Occultare, nascondere

Sottrarre un oggetto alla vista o alle ricerche di qcn., riponendolo in un posto recondito, rendendolo introvabile.

Add’jì ca ha’ seffunnéte ‘i bretèlle möje ca ne li tröve? = Dove hai nascosto le mie bretelle, (dato) che non le trovo?

Secondo me deriva da seffónne = in fondo, sul fondo (del mare o di qualche nascondiglio).

A me sembra che siano state nascoste così bene da essere intovabili, come se fossero‘nfónne ‘u mére = in fondo al mare.

È ammesso dire anche suffunné.

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Sduaché

Sduaché v.t. = Svuotare

Svuotare, rovesciare, simile per significato a spasé, ma può essere riferito anche a persone che dopo una grande fatica o una lunga corsa, si buttano a terra per la spossatezza.

Uagnü’, sduacàmece ‘ndèrre! = Raga’ buttiamoci per terra!

Vrejògne, ve süte sduachéte ‘na butt’gghje de vüne! = Vergogna, vi siete scolata una bottiglia di vino.

Il verbo proviene dal latino devacare [svuotare]

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Sdrumé

Sdrumé v.t. = Praticare un particolare tipo di pesca.

Si tratta della sdröme, che si pratica usando appositi paletti chiamati ‘i sdrumatüre.

Süme jüte a sdrumé ‘i cjifele = Siamo andati a ‘battere’ i cefali

Beh non ho detto nulla che possa illuminare coloro che non sono dell’ambiente marinaresco…

Cliccate sulle voci sopra nominate.

Ringrazio il Prof.Castriotta per il suggerimento di sdrumé, sdröme e sdrumatüre.

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