Maccaröne

Maccaröne s.m. Pasta alimentare; Ghiozzo; Sempliciotto.

Generalmente il sostantivo è usato al plurale: ‘i maccarüne.

1) I maccheroni sono un tipo di pasta alimentare ottenuta impastando solo semola di grano duro e acqua.  Conditi in vari modi rappresentano un piatto tipico della cucina italiana.
Noi comunemente intendiamo una varietà  a forma di cannello cavo, piuttosto lungo (gli ziti), o anche fatta in casa usando un ferretto a sezione quadrata (clicca→ Mèzze-fainèlle).
In Abruzzo vengono chiamati Maccheroni alla chitarra certi spaghettoni (a sezione quadrata, somiglianti ai nostri “troccoli”), fatti in casa adoperando un telaio con tanti fili tesi a distanza pre-determinata. L’impasto, passando sopra la “cordiera”, viene tagliato con l’aiuto di un matterello.

Sentite cosa scrive l’Enclopedia Treccani: «forse dal greco μάκαρ (leggi màkar), ossia “beato”, epiteto che si dà ai morti: in origine si sarebbe indicato con questo nome un cibo che si consumava nei banchetti funebri.»
Insomma il nostro a bbun’àneme.

2) Pesce di scoglio dalla pelle scura, piuttosto comune in Adriatico (Ghiozzo niger o Ghiozzo paganellus). Facile da catturare. Una frittura di maccarüne è veramente molto invitante.

Nel Barese lo chiamano Goggione, Gobbione o Babbione, in Romagna Paganello, nel Napoletano Mazzone.
Tutti sinonimi di fessacchiotto.

3) Come aggettivo quindi vale sciocco, credulone, babbeo, tontolone, sempliciotto.

Giuà, sì pròprje ‘nu maccaröne = Giovanni, sei proprio un fessacchiotto

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