Mangé ‘u cüle d’a jallüne

Mangé ‘u cüle d’a jallüne loc.id. = Protestare, brontolare, borbottare

Alla lettera significa: Mangiare il culo della gallina.

È una domanda ironica che si rivolge a colui che è sempre scontento e trova da ridire in continuazione.

Statte ‘nu pöche cìtte! E che t’ha mangéte, ‘u cüle d’a jallüne? = Sta un po’ zitto! Che hai mangiato, il culo della gallina?

Ritengo che l’origine di questo detto, riferito al bisbetico, vada ricercata intorno al desco, allorquando la madre ha suddiviso le porzioni della gallina in brodo tra i membri della sua famiglia.

Infatti le cosce sono andate al papà e al figlio grande, perché devono sopportare i lavori gravosi in mare o nei campi; il petto alla sorella gracile e delicata di salute; le ali alla mamma perché hanno poca polpa; e la parte meno pregiata al figlio minore, tanto poi in casa troverà qualcos’altro per compensarsi…

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