Mò la bòtte

Mò la bòtte o anche mò jì la bòtte loc.id. = È ora il caso, adesso cade a proposito,

La sintetica locuzione letteralmente significa: adesso (è opportuno citare) la battuta = ora viene a proposito una battuta.
Corrisponde anche a: decètte códde ‘na vòlte = Disse quel tale una volta…

Si usa anche, con lo stesso significato, la locuzione: ‎mò ‘u fàtte = adesso (si verifica) il fatto (già da tutti conosciuto) e anche quànne düce = quando dici (una cosa e poi accade veramente).

Significa che, mentre si parla, si indica una citazione, si richiama un proverbio, si nomina un riferimento, si menziona un modo di dire ben noto agli interlocutori, ecc., che avvalori in quel momento le proprie argomentazioni.

A chése de puverjille, mò la botte… = A casa di poverelli, come si dice…(nen mànghe ‘nu stuzzarjille = non manca un tozzo di pane). In questo esempio si evidenzia che a casa nostra, c’è sempre una tangibile accoglienza per chiunque venga a trovarci.

È un intercalare simpaticissimo.

Mio padre a volte riferiva: mò la bòtte, accüme decette ‘u caföne, Pulecenèlle, Màste Giüre, ‘u škattamùrte, ecc. = come disse il contadino, Pulcinella, Mastro Ciro, il becchino,ecc…… e giù una spiritosa battuta conclusiva.

Fazze tande e, mò la bòtte, me tröve senza njinde = Faccio di tutto e, come disse il poverello, mi trovo senza nulla.

Qualche buontempone pronunciava: Mò jéve la bòtte = Ora (tu) prendi una sberla, facendo scansare il suo vicino tutto allarmato dalla minaccia.

Sempre citando qualcosa di noto, la frase viene sintetizzata, senza collocazione del tempo: ‘a botte du ciócce, alla vecchjéje cacciàtte ‘u trótte = come l’asino, che alla vecchiaia (dopo una vita di flemma) iniziò ad eseguire il trotto.
(Citazione di Enzo Renato)

Sono esempi e paragoni uniti prevalentemente a voci proverbiali.

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