Se Ddia völe…

Se Dio vuole loc.id. = Se Dio lo vorrà

Questa locuzione veniva spesso pronunciata quando si voleva esprimere, sempre proiettato nel futuro, più o meno lontano, un progetto, un’idea, un sogno, una mira, e si confidava nell’aiuto del Signore per la loro realizzazione, e non troppo sulle proprie forze.

Specie in tempi precari, la mano di Dio era più invocata per raggiungere un obiettivo, soddisfare un’aspirazione o un’attesa.

Non si diceva mai, ad esempio: “Caremöle ce spöse all’anne che vöne “ senza aggiungere subito “Se Ddia völe!” = Carmela si sposerà l’anno venturo, se Dio vorrà. Del doman non v’è certezza…

Variante. La locuzione viene arricchita, in modo ironico, quando non c’è risposta da parte di qlc da cui ci si aspetta un favore, o si conosce bene la sua inaffidabilità: Se Ddia völe e quìnece! . Alla lettera significa= Se Dio vorrà, e quindici…

L’origine di questa aggiunta numerale fa pensare ad una ulteriore proproga ad un precedente rinvio, se non a un rinvio perenne.

Jògge ca tòrne dalla cambagne, t’àgghja purté quìddi pepedìgne.
Sì, se Ddia völe e quinece!

– Oggi, quando torno dalla campagna, ti devo portare quei peperoni (che ti avevo promesso)
– Sì, va bene, proprio così, li aspetto… Ovviamente questa risposta è pronunciata con voce ironica e canzonatoria per esprimere sfiducia sul mantenimento della promessa.

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