Sfarrizze

Sfarrìzze, o sferrìzze. s.m. = Ferraccio

Un termine desueto, che indica qualsiasi oggetto metallico di cattiva qualità o deteriorato, non in buono stato di conservazione.

Facciamo l’esempio di un’auto vecchia, scassata…. jì ‘nu sfarrìzze.

Un vecchio frigo, una lavatrice dal rigattiere so’ sfarrìzze = sono ferraglia inutile.

Chiaramente l’etimo è “ferro”.
Ricordo, sempre derivato da “ferro”, anche il sinonimo sferràcchje.
‘Nu sferracchje stagghjéte = uno coltellaccio col taglio rovinato.

P.S.
Un qualsiasi oggetto tagliente (rasoio, cesoia, coltello, tronchese, scalpello) che per l’uso presenta il filo del taglio logorato, in italiano NON ha (secondo me) un aggettivo appropriato come il nostro stagghjéte = che ha perduto il taglio.

A volte il dialetto è più ricco della lingua italiana, che usa “spuntato”, riferito ad arnesi da punta (punteruolo, spiedo, lapis, pala-mina, piccone), non da taglio (ascia, scalpello, cuneo per legno).
Attendo l’intervento di qualche linguista titolato, che mi permetta di arricchire il mio lessico carente.

Ringrazio l’amico Matteo Borgia II per avermi dato lo spunto per stilare il presente articolo.

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