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Mò  avv. = Adesso

Dal latino “mox” (presto, adesso) oppure dall’avverbio/congiunzione latina “mŏdŏ” (col significato di adesso).Mox, sinonino di brevi tempore = in breve tempo.

Apprüme nen te lu vulöve düce, ma mò te lu düche: quande sì stóbbete! = Prima non te lo volevo dirlo, ma adesso te lo dico: quanto sei stupido!

E tóje mò te ne vjine? 
= E tu adessi te ne vieni?

Il simpatico monosillabo mò si presta benissimo a combinarsi con verbi, avverbi, preposizioni ecc. per dar vita a simpatici concetti sintetici:

Da mò = Non da ora, ma da tanto tempo che si è completato un evento o che è avvenuta un’azione attesa .

Mò jéve! = È passato molto tempo da quando….come il precedente.

Mò mò o anche momò = Appena un attimo fa, o anche, per rispondere a qlcu che chiama, un attimo, sarò là fra breve.

Prüme de mò = Immediatamente! (prima di adesso)

Pe mò o anche pemmò = Per ora.
Detto con cipiglio, significa anche: che questo ti serva da lezione!
Pronunciato alla fine di una “lezione” con relatived sberle o di un “cazziatöne” il bisillabo è quasi una minaccia: per ora basta così, ma sappi che ce n’è una scorta (di sberle o di rimproveri) per te per ulteriori necessità varie ed eventuali.

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Méje

Méje avv. = Mai

Méje (o anche ) è usato in proposizioni negative, per dire: in nessun tempo, nessuna volta, in nessun caso.

Mé e pò mé = Mai e poi mai (rafforzativo)
‘Nziamé = Non sia mai, Dio ne scampi!
Quannì ca m’ajüte a mè? Méje = Quando mi aiuti? Mai!
Nen sò stéte méje a Torüne = Non sono stato mai a Torino.

La pronuncia di  con la é molto stretta, è identica alla seconda sillaba del francese Jamais, ja-mais= mai, giammai.

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Meccjüne

Meccjüne avv. = Celatamente

Viene usato nella locuzione alla meccjüne = di nascosto, in maniera celata.
Va bene anche scritto alla mecciüne, con la “i” breve.

A mio parere deriva da ‘mmuccé, ammuccé = nascondere, coprire

Mi sovviene la divertente locuzione napoletana aummo-aummo

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Mbòrme

Mbòrme avv. = Similmente, conformemente, in maniera confacente

Mbòrme accüme düce tó, jüje me n’avèsse jì ?= Secondo te (conformemente a come dici tu), io dovrei andar via?

Può essere anche voce verbale arcaica di mbùrmàrece = informarsi ( mò me ‘mbòrme = ora m’informo). O semplicemente stéche mbòrme = sono in forma.

Sapete che “nf” diventa sempre “mb”, almeno nella parlata più tradizionale: Mambredònje, Sambrangìsche, mbrònde, Samberdenànde ecc. = Manfredonia, San Francesco, in fronte, San Ferdinando, ecc.

Attenzione: il significato di questo termine è stato un po’ controverso dai miei abituali informatori. Chiedo soccorso ai lettori e a chiunque possa dare una definizione verosimile di ‘mbòrme e possibilmente della sua origine lessicale.
Nel qual caso cambio tutto l’articolo.

Grazie!

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Mbàcce

‘Mbacce avv. = in faccia

A stretto contatto, vicino a, di fronte a, al cospetto

Quànne agghja düce ‘na cöse, jü la düche ‘mbàcce = Quando ho da dire una cosa io la dico in faccia.

Quando non si sa dove collocare qualcosa, o si invita qlcn a togliersi dai piedi si dice: va lu fé ‘mbacce ‘u nése! = va a farlo contro il naso (che cosa?).

È un eufemismo per dire va lu fé ‘ngüle (scusate ndr) = vàffa….

La locuzione mètte ‘mbacce a… significa intestare e quindi registrare al Catasto un bene immobile.

Pàteme ‘a chése a Muntìcchje me l’ho misse ‘mbacce a mmè. = Mio padre ha devoluto a me (ha intestato a me la proprietà del) l’immobile ubicato al rione Monticchio.

Questa chése stéte mìsse ‘mbacce a mmè. = Questa casa è intestata a me (è di mia proprietà).

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Imbrònde

Imbronde avv. = immediatamente

Usato nella locuzione avverbiale all’imbronde = all’istante, senza perdere tempo.

Una risposta data all’imbrònde denota intelligenza, prontezza, vivacità intellettiva, spirito, umorismo, sarcasmo. Immaginate voi un uomo politico con queste doti? Io ho i miei dubbi che esistano. Fate i nomi se credete di smentirmi!

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Manghe

Manghe avv. = Nemmeno, sinistra, mancino

1) Manghe avv. = Nemmeno, neanche

À truéte i spàrge’ – Manghe jüne = Hai reperito degli asparagi selvatici per i campi? Nemmeno uno!

Jü nen sò stéte – Manghe jü = Io non sono stato – Neanche io!

Manghe li chéne = Non lo auguro nemmeno ai cani!

2) Manghe agg. = Mancino, situato a sinistra.

‘A ména manghe = La mano sinistra, o anche a sinistra

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Maleppöne

Maleppöne avv. = A malapena

A stento, a fatica, faticosamente, stentatamente, appena appena, non di più, solamente, un poco.

Tóje ha fatte cadì ‘a buttìgghje? Maleppöne l’agghje tucchéte! = Tu hai fatto cadere la bottiglia? L’ho a malapena toccata.

Ha mangéte stasöre? Maleppöne ‘nu becchjire de latte 
= Hai mangiato stasera? Appena un bicchiere di latte.

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Lunedì de Sepònde

Lunedì de Sepònde avv. = Lunedì in Albis

In tutta Italia il Lunedì di Pasqua, detto familiarmente Pasquetta, viene dedicato tradizionalmente ad una scampagnata. Dopo l’inverno le prime giornate tiepide di primavera invogliano a stare all’aperto.

Il lunedì dopo Pasqua, per antonomasia, si chiama de Sepònde = di Siponto, perché per secolare tradizione, quel luogo così prossimo a Manfredonia, era ed è raggiungibile a piedi.

La visita alla Madonna era un irrinunciabile dovere spirituale Poi il resto della giornata era dedicata allo svago.

I ragazzotti si avventuravano a Škòppe – come veniva anche identificata Siponto – fin dal mattino, con un fagottino contenente un paio di fette di pane ed una frittatina premurosamente preparata dalla mamma, e una bottiglietta di acqua. Anche le donzelle, doverosamente accompagnate da qualche zia adulta, si portavano nella pineta di Siponto. Qualche giovanotto portava anche una fisarmonica… In questa atmosfera bucolica sbocciavano anche tenerissimi idilli e giuramenti d’amore.
Insomma una cosa schietta e all’insegna della serenità.

Le persone più anziane che non volevano rinunciare alla tradizione si servivano di una delle carrozzelle pubbliche, che allora fungevano da taxi a trazione animale, che sostavano in attesa di clienti vicino al binario tronco della ferrovia a Manfredonia-Città.

A Siponto, prevedendo l’arrivo della gran folla, si installavano di buon ora, nei pressi della Basilica, gli immancabili venditori di noccioline e gassose, nella speranza di fare lucrosi affari. In un periodo con scarsa moneta in tasca non credo che facessero quei grossi guadagni sperati….

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Lanna-lanne

Lanna-lanne avv. = Pigramente

L’avverbio italiano che più si avvicina al nostro lanna-lanne è lemme lemme.

A rilento, con lentezza, con calma, senza fretta, senza interesse, alla larga, adagio, piano piano, pigramente, comodamente, gradualmente, pacatamente.

Mamma mia, che esasperazione!

Spìccete! Quanne uà féje ‘na cöse, ce la vé pigghiànne sèmbe lanna-lanne! = Sbrigati! Quando deve fare una cosa se la va prendendo sempre comodamente!

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