Turcecùdde s.m. = Torcicollo
La pronuncia moderna vuole che si dica turcecùlle.
Atteggiamento viziato del capo determinato da cause molteplici, spec. da contrazioni o lesioni anatomiche dei muscoli o delle vertebre cervicali.
I nostri nonni dicevano che era causato da un tendine o un nervo accavallato (‘u njirve ‘ncalvacchéte)
Il lettore jakal ci ha mandato questa deliziosa filastrocca manfredoniana:
TERAPIA DEL TORCICOLLO
Trè zzetèlle nüje süme
da Venèzzje nüje venüme
mamm’e ppéte nen tenüme
mareté ce vulüme.
E stu nirve ngalvacchéte
scalvacché lu vulüme
jind’u mére lu mettüme.
Tre zitelle noi siamo
da Venezia noi veniamo
madre e padre non abbiamo
maritare ci vogliamo.
E questo nervo distorto e accavallato
vogliamo distenderlo e raddrizzare
nel mare lo gettiamo
Tre ragazze nubili, recitando la formula, tenevano ciscuna un fuso per filare con la punta che toccava la parte malata del collo del paziente. Le tre punte dovevano combaciare, quasi a riunire e trasmettere la forza magica della terapia. Terminata la formula, fingevano di buttare in mare il male estratto con il fuso, aggiungendo la frase finale “nel mare lo gettiamo”.
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