Tag: sostantivo maschile

Škànde

Škànde s.m. = Spavento, paura.

Paura intensa e improvvisa provocata dalla consapevolezza o dalla sensazione di un pericolo o di un danno.

Agghje pegghjéte ‘nu škande = Ho preso uno spavento. (similmente si può dire: so’ škandéte, dai verbi škandév.t., škandàrecev.i., spaventare,spaventarsi

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Sìnghe

Sìnghe s.m. = Segno, linea

Segno lineare che viene tracciato con un grosso lapis o con un graffietto o col pennarello, per marcare, per esempio, il punto dove un oggetto va tagliato.

È anche quello tracciato col carboncino sul marciapiede del il gioco della vènghe.

Il verbo relativo è singhié = rigare, graffiare, tracciare

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Singatüre

Singatüre s.m. = Graffietto.

Il graffietto è un attrezzo dotato di una punta metallica per fare incisioni e solchi poco profondi su legno, metallo, pietra e sim.

In pratica è una barretta di ferro di circa 20 cm, con un lato terminante a punta e con l’altro ad occhiello.

Il nome dialettale viene da sìnghe = Linea, graffio.

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Sgutte

Sgutte s.m. = Avvallamento

Infossamento, incavo del terreno, sconnessione della pavimentazione, che causa squilibrio all’andamento dei pedoni o dei ciclisti.

Il termine è usato indifferentemente anche al femminile. In questo caso suona sgòtte s.f.

Contrario, nel senso che invece dell’avvallamento si tratta di una sporgenza: ndrùppeche.

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Sgòbbe

Sgòbbe s.m. = Gobba

Protuberanza generalmente localizzata sulla schiera, dovuta a deformazione delle ossa della colonna vertebrale e/o della gabbia toracica. Talvolta colpisce anche lo sterno.

Anticamente si credeva opera delle streghe o di malocchio di mascjére (vedi).

Magari era scoliosi non curata, cifosi o debolezza di ossa non calcificate a sufficienza.

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Sfulecja-pìppe

Sfulecja-pìppe s.m. = Scovolino. Stasatore

Strumento a spazzola o a spirale atto a stasare il cannello della pipa. Scovolino.

Ora non si fuma più la pipa. Sarebbe meglio non fumare comunque!

Si usava scherzosamente per descrivere qlcu troppo smilzo e nero di carnagione

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Sfrjiche

Sfrjiche s.m. = Molestia, disturbo,

Sensazione di fastidio, di disagio causata da qcn. o da qcs. che turbi la serenità, il benessere spirituale o fisico. Disturbo, fastidio, scocciatura, insofferenza, ecc.

A qlcu particolarmente molesto, dopo aver a lungo sopportato le sue insistenti richieste o discorsi, gli si urla spazientiti: Giuà, sì pròprje ‘nu sfrjiche! = Giovanni sei proprio un rompiscatole.

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Sfrìngele

Sfrìngele s.m. = Ciccioli

I ciccioli sono un prodotto alimentare ottenuto dalla lavorazione del grasso presente nel tessuto adiposo interno del maiali, durante la preparazione della sugna.

Portando ad una certa temperatura il grasso, tutti i residui di carne vengono “cotti” e si presentano un po’ come i corn-flakes.

Si mangiano caldi con un po’ di sale. Una volta raffreddati si conservano in frigo e possono essere usate nella preparazione di pizze e torte salate.

Sono ipercaloriche, una bomba di colesterolo. Ora che nelle nostre campagne non si allevano più i maiali, sono scomparsi dal mercato.

Il termine è usato sempre al plurale.

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Sfelàcce

Sfelàcce s.m. = Spago

È una sorta di spago le cui fibre non sono troppo ritorte, (dall’aspetto sfilacciato, da cui il nome) e viene usato in agricoltura per legare i virgulti delle nuove piante a una canna di sostegno, o per legare i covoni, sia quelli tagliati a mano, sia quelli stretti dalla macchina mietitrice.

A volte si richiede quando non si ha altro legaccio a portata di mano: Dàteme ‘nu sfelàcce! = Datemi uno spago qualunque ché mi serve ora!

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Sfascìzze

Sfascìzze s.inv. = Congegno, apparato, meccanismo malfunzionante

È specif. riferito a qls mezzo di locomozione che procede a stento a causa della vetustà o dall’assenza di manutenzione: insomma è da sfasciare!

Giuà, quann’jì ca te ljive ‘stu sfascìzze? = Giovanni, quando deciderai di rottamare questo catorcio?

‘Stu tràpene jì ‘nu sfascìzze! = Questo trapano non funziona bene!

Tènghe ‘na sfascìzze ma nen tènghe ‘i sòlde pe’ cangiàrle = Ho un’auto che è un catorcio ma non ho denaro per sostituirla.

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