Scacazzé v.i. = Evacuare diarrea
Andare per diarrea.
Sti càcchje de uagnüne, ce vànne skitte scacazzànne! = questi benedetti bambini, vanno sempre per diarrea!
Andare per diarrea.
Sti càcchje de uagnüne, ce vànne skitte scacazzànne! = questi benedetti bambini, vanno sempre per diarrea!
Qlcu pronuncia anche svuleté. Come eredità degli Spagnoli, la b e la v si confondono facilmente (varevjire, vosche, avaste= barbiere, bosco, basta.)
Spostare un arto dalla sua articolazione naturale.
Usato spesso in forma riflessiva: sbuletàrece. Credo che derivi dal verbo svoltare, andare in un’altra direzione.
Me so’ sbuletéte ‘u pöte = Mi sono slogato la caviglia.
Fino a pochi anni fa esistevano dei praticoni molto abili che riuscivano a far rientrare nella propria articolazioni le ossa slogate della spalla, del polso, del gomito e delle caviglie.
La Signora Antonietta Potenza che una decina di anni fa, ha “sistemato” il mio polso slogato a seguito di una caduta, dopo la necessaria manipolazione, invece di mettere sulla parte dolorante il solito bianco dell’uovo – in aggiornamento scientifico – ha usato sorprendentemente il Lasonil.
Credetemi dopo pochi giorni di riposo ho ripreso completamente la funzionalità dell’arto.
Il bianco dell’uovo assieme alla stoppa l’ho sperimentato su una storta che mi aveva gonfiato una caviglia. Sapete che il mio medico mi ha detto che è come una ingessatura semirigida, e che perciò mi avrebbe giovato? Effettivamente….
Smascherare le reali intenzioni, le colpe, le malefatte di qcn.; indurre qcn. a vergognarsi muovendogli aspri rimproveri; esporre a biasimo, alla pubblica riprovazione.
Con un neologismo più disinvolto si dice sputtanare: screditare in modo clamoroso, porre in cattiva luce rivelando aspetti del carattere o comportamenti deplorevoli e meschini tenuti nascosti.
Allargare la brace con una paletta per ottenere ancora gli ultimi sprazzi di calore.
Difatti allargando la carbonella residua nel braciere, semi spenta, si allontana la cenere che la copre, così che la presenza dell’ aria faccia ravvivare un tantino il fuoco rimanente per consentirgli di consumarsi del tutto.
Voce marinaresca, simile all’altre termie spagnolesca ammanazzé = amanacer = minacciare.
Specificamente riferito alle condizioni meteorologiche.
Turnemecìnne ca ‘u mònde sbernàzze si può dire anche sbernazzöje = Torniamocene (veleggiamo verso casa) perché il maltempo incombe dalla montagna, sta per scatenarsi, fa temere una burrasca.
Urtare qlcu. con spintoni, intenzionalmente per attaccare lite.
Ljivete da ‘nanze, ca mo’ te sbasaröje au larje = Togliti davanti, ché ora di spingo al largo.
Probabile derivazione da base. Come dire togliere dalla base, far ruzzolare qlcn
1) Spalancare una porta, una finestra, al massimo dell’apertura.
Sbalanzéte ‘sti porte: nen sendute chè ffjite ca ce sènde? = Spalancate queste porte: non sentite che puzza che si sente?
2) Sbilanciare qlcu inavvertitamente o intenzionalmente.
Mo’ te déche ‘na taccaréte ca te sbalanzöje au làrje = Ora ti dò una legnata che ti sbatto al largo.
3) Dondolarsi!. Era un comando nel ballo della “quadriglia” del capo sala ai ballerini in coppia. Si tratta del verbo francese se balancer (pronuncia s-balansé) che significa proprio dondolarsi.
Si usa specificamente per indicare lo smaltimento di una ricca bevuta.
Sulla scorta di sbafàrece riferito ad una bibita gasata che perde le bollicine, il verbo si riferisce alla persona che perde i fumi dell’alcol.
Döpe ca ò durmüte pe tre jöre ò sbafaréte ‘a ‘mbriachèzze = Ha smaltito la sbornia solo dopo aver dormito per tre ore di seguito.
Quanne ò sbafaréte belle belle ò cumenzete a raggiuné = Dopo aver smaltito per bene la sua sbornia ha cominciato a ragionare.
Döpe ca ò sbafaréte nen ce arrecurdöve njinde njinde = Dopo la sbornia non si ricordava proprio nulla (di ciò che aveva combinato sotto gli effetti dell’alcol).
1) v.t. = Privare del contenuto: una cisterna, un serbatoio, un cestino, un ripostiglio.
Agghje sbacandéte tutt’i taratüre d’u chemò = ho svuotato tutti i tiretti del comò.
2) v.rifl. = Diventare vuoto.
L’agghje ce sbacànde quann’arrüve magge = l’aglio si svuota quando arriva maggio.
Ci jì sbacandéte a pescjüne? No ce vole tjimbe = Si è svuotata la cisterna? No ci vuole tempo.
Alcuni, collegando all’aggettivo vacande = vacante, vuoto, dicono svacandé, ma il vero manfredoniano è, come l’ho sempre sentito, sbacandé.
Rivoltolare, far girare, rimestare un liquido. Ad esempio il caffè per facilitare lo scioglimento dello zucchero, o la pasta nella pentola per evitare che si attacchi, o il ragù, o i legumi.
Semplificando oggi si dice aggeré ‘a paste = rimestare i maccheroni durante l’ebollizione.
Con un termine un po’ più antico si diceva ruzzeljé, con lo stesso significato.
Ritengo che da questo verbo derivi da ruzzjille = cerchio, o piccola ruota usata come giocattolo.
Da non confondere con rucelé