Tag: Verbo transitivo

Menestré

Menestré v.t. = Scodellare

Dicesi del momento in cui si impiatta la pietanza, o anche riferito al momento in cui si scola la pasta per passarla subito dopo nei piatti a ricevere il condimento.

Comunque menestré significa specificamente togliere il recipiente dal fuoco perché il cibo in esso contenuto ha raggiunto il punto giusto di cottura. La pentola o la padella, può aver cotto la pasta, ma anche le patate, la verdura, la carne, ecc.

Ce uà fé ‘n’ate pöche: e pò ce pöte menestré = Si deve cuocere un altro poco: e poi si può scodellare.

Grazie a Vito per il suggerimento.

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Mené

Mené v.t. = Menare

È uno di quei verbi tuttofare, che nel nostro dialetto si adatta bene a diversi casi.

Infatti può significare, ad esempio:

Lanciare oggetti, buttare, conferire la spazzatura nei cassonetti, spirare di vento, calare la pasta per la cottura, dare la colpa, iniettare farmaci con la siringa, ecc.

L’hanne menéte ‘nu škafföne = Gli hanno mollato un ceffone!

Me so’ menéte şkàtele de serìnghe e ‘u delöre nen me pàsse = Ho iniettato una confezione di fiale e il dolore non mi è passato.

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Mbué

Mbué v.t. = Minacciare

Intimorire, terrorizzare, far rimanere di sasso.

Sacce cum’jì, ma Pàdre Püje me mbuöje a me = Non so com’è, la figura di Padre Pio di impietrisce (mi blocca, mi fa rimanere pensieroso, mi incute timore e rispetto).

So’ ssüte per rembruveràrle e quiddi delinguènde m’hanne mbuéte = Sono uscito per rimproverarli, ma quei delinquenti mi hanno intimorito.

Il termine è un po’ desueto. È usato ancora, ma solo dalle persone anziane.

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Mbruzzené

Mbruzzené v.t. = Imbacuccare

Coprire bene con indumenti caldi e pesanti, anche senza badare all’eleganza.

Alla lettera significa vestire, infilare, mettere addosso a qlcn un bruzzöne.

Nen avènne pavüre d’u frìdde, mbruzzenìjele ‘u crjatüre e pùrtele före = Non temere il freddo, imbacucca per bene il bimbo e portalo all’aperto.

Nella forma riflessiva dicesi ‘mbuzzenàrece = imbacuccarsi.

Pe ‘stu sòrte de frìdde ch’ò fàtte, me so’ mbruzzenéte belle belle e so jüte ‘u stèsse ‘ngambàgne = Nonostante questo gran freddo che c’è stato, mi sono imbacuccato ben bene e sono andato ugualmente in campagna.

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Mbrutelé

Mbrutelé v.t. = Sporcare, infangare.

Insudiciare anche inavvertitamente qlcu o qlco.

il cuoco spesso si sporca di sugo o di grassi. Ce ‘mbrutelöje,si insudicia.

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Mbrusé

Mbrusé v.t. = Raggirare, imbrogliare

Imbrogliare, turlupinare, ingannare, carpendo l’ingenuità e la buona fede.

Succede di essere ‘mbruséte da qualche lestofante che fa apparire un affare del tutto vantaggioso. Il vantaggio dopo si rivela solo suo.
L’affare, per essere un vero affare, deve essere conveniente per le due controparti.
Invece ‘u ‘mbrusatöre = l’imbroglione, l’affare lo fa solo lui.

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Mbrašké

Mbrašké v.i., v.t. = Pomiciare, annullare.

1) Mbrašké v.i. = Stare abbracciato a una persona strettamente e a lungo, scambiando baci prolungati e carezze anche intime.

Gli americani definiscono petting questa azione. In italiano si è accettato il termine, e lo si è arricchito: si dice fare petting spinto per indicare un atto sessuale incompleto.

Ma vuoi mettere come riempie la bocca il bel suono di ‘mbrašké. Qlcu lo abbrevia con rašké che propriamente significa graffiare o grattare furiosamente un tratto di pelle.

Non filosofeggiare troppo su come si dice…petting, petting spinto, mbrašké, rašké…sono solo parole!
Fatti e non parole!

2) Mbrašké v.t. = Annullare una partita a carte prima di iniziare perché uno dei giocatori nel contare le carte si rende conto di averne ricevute in numero maggiore o minore rispetto a quelle stabilite dalle regole del gioco.

‘Mbraške i càrte ca nen sò gióste! = Rimescola le carte e ricomincia la mano perché quelle che hai appena distribuito a ciascuno di noi non sono nel numero dovuto.

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Mbelezzé

Mbelezzé v.t. = Infilzare

Infilzare, arpionare, conficcare, ecc.

Insomma un’azione che si compie servendosi di un oggetto acuminato, dall’ago al forcone, dal coltello al palo appuntito (come quello usato da Ulisse per accecare Polifemo).

Nota fonetica: il solito nf che diventa mb: è una regola senza eccezioni. (es.classico: Mambredònje = Manfredonia

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Mbavedé

Mbavedé v.t. = Intimorire, terrorizzare

Va bene anche mbavedì. Si usava fino agli anni ’60. Lo adoperano ora solo le persone anziane, da cui l’ho appena appreso.

Ha un’origine, se vogliamo, abbastanza dotta, derivando da “pavido” = timoroso, pieno di paure..

Come per dire rendere pavido, timoroso, pauroso, ovviamente con minacce o soprusi.

Al participio passato fa ‘mbavedüte = terrorizzato, impaurito. Ha valore anche di aggettivo.

Con linguaggio burlesco si dice ‘ngacazzéje

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