Bruzzöne 

Bruzzöne s.m. = Giaccone pesante e privo di qualsiasi ricercatezza.

In effetti si tratta di un giaccone, talvolta senza maniche, ricavato dal vello degli ovini cucito grossolanamente.

Usato dai pastori che menano al pascolo le loro greggi. Utilissimo a questa gente che doveva restare tutto il giorno al’aperto, sotto i rigori del freddo invernale.

Era confezionato con la pelle all’interno e la lana all’esterno.

Siccome i pastori nella Puglia piana, per l’antichissima consuetudine della transumanza – ossia lo svernamento delle pecore, condotte attraverso i tratturi, dalle zone montuose innevate al Tavoliere delle Puglie – erano abruzzesi, presumo che l’indumento fosse tipico di quella gente. Ecco perché si chiama bruzzöne, come per dire di foggia abruzzese.

Più tardi, e questo lo ricordo bene, è passato a designare qls indumento pesantissimo che tenesse caldo.

Te sì mìsse ‘nu sorte de bruzzöne! = Ti sei messo (addosso) cotal tabarro!

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