Pigghjaracìlle a forte

Pigghjaracìlle a forte

Amareggiarsi, risentirsi, corrucciarsi.

È un sentimento di impotenza davanti a contrarietà che sembravano superabili, ed invece hanno fatto soccombere le speranze di successo. Vivere una forte delusione.

La locuzione si può, ad esempio, coniugare quando si era contato sulla vincita (di un concorso, di una gara, di una competizione, ecc.) che purtroppo non si è più verificata. Un forte rammarico che lascia l’animo indispettito, e rabbuiato.

In italiano si usa la locuzione “aversene a male” o il verbo “prendersela”, come il nostro pigghjaracìlle, ma quell’ “a forte” dà un grado più intimo e un maggiore peso alla delusione.

Filed under: Proverbi e Detti

Pigghiatìlle accüme vöne

Pigghiatìlle accüme vöne

Prenditela come viene.

Un consiglio a carattere filosofico, dato in maniera un po’ consolatoria, riferendosi alla malasorte o alla stessa vita che riserva sorprese non sempre gradevoli.

Ossia non avere rimpianti o rimorsi, non compiangerti e guarda avanti.

Filed under: Proverbi e Detti

Pèzze´ngüle e musiška´nghépe

Pèzze´ngüle e musiška´nghépe

Toppe nel sedere ed il cappello in testa.

Esiste anche la versione Zecca ´ngüle e musiška´nghépe. Mi sembra volgare, perché cita insetti parassiti annidati nel deretano del poveraccio in questione.

Si dice per mettere in risalto e sottolineare un abbigliamento disarmonico (giacca nuova e pantaloni vecchi rattoppati).

Una volta i cappelli si facevano di pelle (per chi poteva permetterseli) ed il termine è usato per indicare il materiale animale con cui il cappello era confezionato.

Grazie a Sedum, il cui testo è stato completamente qui trascritto.

Filed under: Proverbi e Detti

Pére e schemmùgghje

Pére e schemmùgghje

Sembra, pare… e poi scopri.

Modo di dire simpatico, equivalente all’italiano gira e rigira, oppure gira e volta, sotto sotto, alla fin fine, ecc.

Insomma sembra tutto ben fatto, ma poi…escono le magagne.

Ho già detto che scumegghjé significa scoprire, sollevare le coperte.

Filed under: Proverbi e Detti

Pèrde ‘ngjinze e capetéle

Pèrde ‘ngjinze e capetéle

Perdere la rendita e anche il capitale che avrebbe potuto generarla.

Questo proverbio vuol indicare qlcu che si è avventurato in un’operazione finanziaria finita male, nella quale ha perduto il capitale impiegato nonché l’interesse che sperava di guadagnarci

Filed under: Proverbi e Detti

Pecchè ‘u Pépe nen jì ‘u Re.

Pecchè ‘u Pépe nen jì ‘u Re.

Perché il Papa non è il Re.

È una risposta evasiva a qlcu troppo inistente con le domande o se si vuole tagliare corto senza fornire spiegazioni sul proprio operato.

Questo detto è rivolto specialmente ai minori dai genitori che vogliono educarlo a non fare certe richieste.

Esempio telegrafico:

-Papà m’accàtte ‘a bececlètte?
-NO!
-E pecché?
-Pecchè ‘u pépe nen jì ‘u Re!

A questo punto non si poteva più discutere. Almeno ai miei tempi.

Filed under: Proverbi e Detti

Pe fé dispjitte a megghjèreme mò me lu tàgghje

Pe fé dispjitte a megghjèreme mò me lu tàgghje

Per far dispetto a mia moglie, ora mi eviro.

Un po’ più semplificato: pe despjitte de megghjèreme mò me lu tàgghje!

Questo proverbio cita la frase ipotetica che un marito sciocco avrebbe pronunciato con l’intento di realizzare il “taglio” allo scopo di far dispetto alla consorte.

Ovviamente il danno sarebbe stato solo suo! Figuriamoci in qual modo la donna poteva accogliere questa notizia!

Si cita il proverbio quando qlcu vuole compiere un atto inconsulto, una stupidaggine, la cui portata è esiziale solo per lui.

Che fé mò? Fè cüme a códde: “pe despjitte de megghjèreme…” = Che fai ora? Fai come disse quel tale: “per far dispetto a mia moglie (decido di andarmi a evirare)…”?

Filed under: Proverbi e Detti

Pe desedèrje de larde ho fecchéte u düte ‘ngüle au pùrche

Pe desedèrje de larde ho fecchéte u düte ‘ngüle au pùrche

Per desiderio de lardo ha ficcato il dito in culo al porco. (ózze! = puah!)

Il Detto è molto esplicito. Forse è indirizzato ai giovanissimi:

Per voglia di lardo si giunge al punto di commettere una certa azione o accettare una certa condizione (ha infilato il dito nell’ano del maiale, in quanto produttore del lardo !).

È chiaro che il significato non va preso in senso materiale. Ecco l’insegnamento che rivela saggezza e moralità dalla comica situazione.

Per volere a tutti i costi una certa cosa si arriva al punto di commettere una certa azione oppure di accettare una certa condizione, ovviamente non troppo “pulite”. Il che è esecrabile.

Grazie a Enzo Renato, fonte inesauribile di proverbi e detti manfredoniani.

Filed under: Proverbi e Detti

Passe l’àngele e düce “Ammèn”

Passe l’àngele e düce “Ammèn”

Passa l’angelo e dice “Amen”

Questo Detto veniva pronunciato come monito.

Chi imitava i difetti fisici altrui (gli occhi storti, la zoppia, la balbuzie, etc.), veniva immediatamente redarguito: «se nen la fenìsce,  passe l’àngele e düce “Amen” = così sia»,  a significare che lo stesso male avrebbe colpito l’imitatore impertinente per mano dell’angelo giustiziere.

Grazie al lettore Sator per il suo suggerimento.

Filed under: Proverbi e Detti