Spugghjé v.t. = Spogliare
Svestire qlcu., togliergli di dosso gli indumenti, denudarlo.
Nella forma riflessiva spugghjàrece = spogliarsi, svestirsi, togliersi gli indumenti.
Svestire qlcu., togliergli di dosso gli indumenti, denudarlo.
Nella forma riflessiva spugghjàrece = spogliarsi, svestirsi, togliersi gli indumenti.
Raccogliere manualmente le spighe rimaste sul campo dopo che è passata la mietitrice meccanica.
Spinti da necessità, dietro permesso del proprietario del terreno, le donne anziane si lanciavano nei campi per cercare di raccogliere un po’ di frumento per uso proprio.
Colui che pota, che è addetto a operazioni di potatura (‘a pöte s.f. o ‘a spruatüre s.f.).
Al plurale fa ‘i spruatüre
Per eliminare parti di rami di una pianta per favorirne la crescita, il potatore usa spesso una piccola scure, taglientissima, detta accettullüne d’i spruatüre= Piccola accétta dei potatori.
Sono abili e richiesti tuttora spec. dagli olivicultori locali.
Ritengo che il termine derivi dall’azione di “privare” i ramoscelli superflui dal ramo principale.
Spruìgne s.m. = Pipistrello.
Alcuni pronunciano spruvìgne.
Io preferirei prolungare il suono della «u», come se pronunciassi: spruwìgne.
Il pipistrello (Pipistrellus pipistrellus) appartiene all’ordine dei Chirotteri (chiroptera).
Mammifero notturno con arti dotati di membrana che li rende atti al volo; cieco, di abitudini notturne, si serve di ultrasuoni per individuare gli ostacoli o le prede.
Di giorno si rifugia negli anfratti, nelle grotte, nei sottotetti, ecc.
Il termine spruìgne è usato da noi, per designare una persona molto magra e tuttavia agile e rapida nel muoversi.
Madò, ‘stu uagnöne m’assemègghje proprje a ‘nu sprujigne! = Madonna, questo bambino mi sembra proprio un pipistrello!
Il prof. Francesco Granatiero di Mattinata asserisce che spruìgne ha una etimologia latina, derivante da vespro = crepuscolo:
… “[spervinculus, metatesi di vesperinculus, dal lat. vespertilio,-onis, con scambio di suffisso]”…
Tagliare rami, parti di rami o radici di una pianta per eliminarne parti vecchie o malate, per favorirne la crescita o per darle una determinata forma.
Per questa operazione i potatori possono adoperare cesoie, seghe a mano, accétte.
Ritengo che sia una derivazione dal verbo privare, cioè rendere sprovvisto, lasciare senza, rendere privo di qcs.
In questo caso rendere privo di rami superflui.
Piccolissimo frammento di pane, biscotto o sim. Per estens., minuscolo frammento di qcs.
Scrive oil lettore Jattöne: Quando mio padre andava a scuola,passava un tizio che vendeva delle briciole in cono di carta,queste erano chiamate i “sprevelìgghje”. Questo signore la mattina presto faceva il giro dei bar e delle pasticcerie,raccoglieva tutte le briciole avanzate nei vassoi dei dolci e delle paste e li vendeva ai ragazzi davanti alle scuole in un cono di carta. Per mio padre erano una leccornìa….
Nen facènne tanda sprechigghje ca i cose jòstene chére.= Non fate tanto sciupio, perché le cose costano care.
Spreco di un bene, specialmente se continuato e abitudinario. Consumo eccessivo e sconsiderato di beni o denaro.
Sponda-pöte s.f. = Inciampo, intralcio
Intralcio, ostacolo, intoppo, specificamente riferito ai pedoni che inavvertitamente colpiscono una sconnessione del suolo che fa inciampare, incespicare mentre si cammina spediti.
Questo colpo viene dato inavvertitamente e forte proprio dalla punta del piede e perciò il dolore resta colà localizzato.
Giuànne ho pigghjéte ‘na sponda-pöte e ‘natu pöche ce ne jöve ndèrre = Giovanni ha preso un inciampo che per poco non lo faceva ruzzolare per terra.
Secondo me sponda-pöte può significare “urtato con la punta del piede”. Comunque ‘u pöte = il piede c’entra nell’inciampo.
Sinonimo (clicca→) ‘ndrùppeche.
Contrario, nel senso di avvallamento, che comunque fa inciampare (clicca→) sgùtte (o anche, al femminile, sgòtte)