Mese: Maggio 2018

Sfrajané

Sfrajané v.t. = fracassare, frantumare, infrangere, sbriciolare.

Rompere qlcs, produrre molte briciole. Ridurre un oggetto in frantumi. Tritare, ridurre in mille pezzi.

Talvolta è usato, in forma riflessiva (sfrajanàrece), per indicare il moto ondoso del mare agitato che si infrange sulla battigia sabbiosa o sulla scogliera.

‘U mére ce sfrajanöje (forte) mbàcce ‘i scùgghje = Il mare (agitato) si infrange contro gli scogli.

Filed under: STagged with:

Sfelàcce

Sfelàcce s.m. = Spago

È una sorta di spago le cui fibre non sono troppo ritorte, (dall’aspetto sfilacciato, da cui il nome) e viene usato in agricoltura per legare i virgulti delle nuove piante a una canna di sostegno, o per legare i covoni, sia quelli tagliati a mano, sia quelli stretti dalla macchina mietitrice.

A volte si richiede quando non si ha altro legaccio a portata di mano: Dàteme ‘nu sfelàcce! = Datemi uno spago qualunque ché mi serve ora!

Filed under: STagged with:

Sfastidjé

Sfastidjé v.t. = Irritare, spazientire

Irritare facendo perdere la pazienza.

Causare complicazioni, infastidire..

Bàste! M’ha sfastidjéte! = Basta! Mi hai fatto perdere la pazienza!

Ossia mi hai dato fastidio.

Filed under: STagged with:

Sfascìzze

Sfascìzze s.inv. = Congegno, apparato, meccanismo malfunzionante

È specif. riferito a qls mezzo di locomozione che procede a stento a causa della vetustà o dall’assenza di manutenzione: insomma è da sfasciare!

Giuà, quann’jì ca te ljive ‘stu sfascìzze? = Giovanni, quando deciderai di rottamare questo catorcio?

‘Stu tràpene jì ‘nu sfascìzze! = Questo trapano non funziona bene!

Tènghe ‘na sfascìzze ma nen tènghe ‘i sòlde pe’ cangiàrle = Ho un’auto che è un catorcio ma non ho denaro per sostituirla.

Filed under: STagged with:

Sfasciachemò

Sfasciachemò soprannome = Che sfascia i comò

Nomignolo affibiato ad un falegname ritenuto ingiustamente inesperto e arruffone che invece di riparare i mobili li sfasciava del tutto.

Invece era un artigiano bravo preciso e puntuale. Gli invidiosi hanno creato questo soprannome per sfottò.

Filed under: Soprannomi

Sfajìlle

Sfajìlle s.f., sopr. = Scintilla.

Piccolo frammento di materia incandescente. Si ottengono sfajìlle per esempio, quando si accendono i carboni vegetali per farne brace.

Quelle del ferro arroventato al calor bianco nella forgia del fabbro sono bellissime: appena il ferro rovente è posto sull’incudine e riceve sapienti colpi di martello per la lavorazione, ne sprigiona una cascata sfriggolante.

I nostri nonni dicevano sfascìdde. Il termine si è, diciamo, ingentilito perché sembrava troppo rustico. Come desciüne, divenuto dejüne o cavàdde, diventato cavalle.

Il lettore Leonardo Esposto afferma che il soprannome Sfajille appartiene alla sua famiglia da molte generazioni. Il noto forno di sfajille era ubicato in Via Campanile ed ha cessato la sua attività nel 1982.

Filed under: S, SoprannomiTagged with:

Setuéje 

Setuéje v.t. = Collocare, situare

Ammesa la forma breve setué.

Porre, mettere in un determinato luogo, in un certo modo, collocare, posare, sistemare.

Scherzosamente si usa questo verbo per significare divorare un cibo abbondante senza fare sforzi, o bere abbondantemente una bevanda alcolica.

Mattöje ce ho setuéte ‘nu litre de vüne = Matteo ha collocato (nello stomaco, ovviamente) un litro di vino.

Apprüme m’agghje setuéte ‘na mezza sìccia chjöne, e döpe so’ scennüte = Prima ho “sistemato” (dentro di me) mezza i seppia ripiena, e poi sono uscito.

Altro sinonimo: attunné = arrotondare, arrotolare, appallottolare qlco da mangiare voracemente.

Filed under: STagged with:

Sèttebarjille

Sèttebarjille s.m. = Settebello, sette di denari

Nel gioco della scopa e dello scopone, il sette di denari o, nelle carte francesi, il sette di quadri, che ha valore di un punto.

Sèttebarjille, secondo me, era una versione da ragazzini, chiamato anche, sempre nel linguaggio fanciullesco, ‘u sèttegerjille. Ma gli adulti, riuniti nel bar a giocarsi la birra, lo chiamavano semplicemente sètte a denére = sette di denari.

In lingua italiana il Settebello indica anche un tipo di elettrotreno di lusso che negli anni Cinquanta faceva servizio sulla linea Milano–Roma, così chiamato originariamente perché costituito da sette vagoni, e successivamente per sottolinearne il successo.

Inoltre nel linguaggio giornalistico, il Settebello designa la squadra nazionale di pallanuoto maschile.

Infine il Settebello era il nome commerciale di un contraccettivo meccanico a barriera (insomma un profilattico, un preservativo, un condom) prodotto dalla Hatù, nella linea Durex.

In dialetto è valido solo nella prima versione, ossia il sette di denari. A Matera lo chiamano Prucenìdde, ossia Pulcinella.

Filed under: STagged with:

Setèlle

Setèlle s.f. = Buratto, vaglio


Utensile costituito da una rete tesa su un cerchio di materiale rigido.

La setèlle è usata in ambiente domestico per separare la farina dalla crusca e dal cruschello prima della panificazione, o semplicemente a togliere qualche impurità nel macinato..

Ritengo che l’etimo sia abbastanza chiaro. Le maglie strettissime della rete del vaglio sono formate da fili metallici così sottili da far pensare a fili di seta.

Filed under: STagged with:

Setàcce

Setàcce o setazze s.m. = Setaccio

Tipo di vaglio, generalmente di latta, usato per separare la polpa del pomodoro dai semi e dalla pellicina.

Era come una alta pentola con tanto di manici, dal fondo bucherellato e con un bordo inferiore sporgente per agevolarne l’appoggio su un altro recipiente.

Si azionava con il palmo della mano spingendo contro il fondo bucherellato i pomodori semi bolliti

Poi furono messi in commercio quelli di alluminio. formato da due pezzi come ‘u mbulenatüre. Difatti in casa mia l’oggetto aveva questa duplice funzione.

Ora esistono le comodissime macchinette manuali passa legumi, usate come passa salsa, che evitano alle nostre mamme di scottarsi le mani, ma consentono la preparazione dell’impagabile sugo di pomodoro fresco e basilico.

Filed under: STagged with: