Autore: tonino

Chiurlànde

Chiurlànde s.f. = Ghirlanda

Quando io ero ragazzo, si diceva proprio così, chiurlànde. Ora si preferisce usare un termine ibrido: i coröne = le corone.

È una vistosa corona di fiori, usata ahimè solo nei cortei dei funerali, per accompagnare il defunto al cimitero, ove veniva ammucchiata nella spazzatura, assieme alle altre, per la gioia degli operatori cimiteriali.

Dal numero delle ghirlande che seguivano il feretro i passanti valutavano il ceto sociale e l’importanza del defunto. Venivano portate a piedi, da due persone, per impinguare il corteo. Tutte vanità, che giovavano ai vivi e non ai morti.

Quelle usate a Manfredonia consistevano di due rami di palma fissati tra loro e poi infiorate e decorate da un largo nastro viola, sul quale erano indicati a lettere dorate i nomi comuni dei committenti: gli zii, gli amici, i cugini, mamma e papà, ecc.

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Chisüjasüje 

Chisüjasüje pron.ind. = Chicchessia

Chiunque, qualsiasi, ognuno.

Credo che alla lettere derivi da ‘chi-sia-sia’, non importa chi, qualunque persona.

Stöve ‘a pòrta japèrte: chisüjasüje putöve trasì = C’era la porta aperta: chiunque poteva entrare.

Forse è più leggibile così: Chi-süja-süje

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Chiche-cöse

Chiche-cöse pron.indef. = Qualcosa

Qualche cosa indefinita, imprecisabile.

Chiche-cöse uà succjöde = Qualcosa deve accadere.

Si può anche dire quaccheccöse.

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Chiàzze

Chiàzze s.f. = Piazza

Come in quasi tutte le parole che in italiano iniziano con “pia, pie”, in dialetto cambiano in “chia” (piazza, pieno, pianella, piatto, coppia, ecc.= chiazze, chiüne, chianjille, chiatte, cocchje).

A Manfredonia oltre al significato di luogo ampio urbano, specificamente significa anche il Corso principale:

‘Na camenéte p’a chiazze
 = una passeggiata per il Corso Manfredi.

So’ scennüte ammizze ‘a chiazze = sono (sceso) uscito per il Corso (non in mezzo alla Piazza).

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Chiavöne

Chiavöne s.m. sop.= Grossa chiave

Questo soprannome fu affibbiato a qlcu che portava con sé la chiave del portone, di quelle fatte a mano come la  serratura (maškatüre) dallo stesso fabbro.

Io ritengo che, adoperato come soprannome, sia una storpiatura del cognome Schiavone.

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Chiarastèlle

Chiarastèlle sopr. = Chiara-Stella

Bellissimo soprannome deriva da due nomi propri: Chiara e Stella.

Può anche significare una stella luminosa, chiara.

Anche questa interpretazione del nomignolo mi sembra molto bella.

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Chiapparüne 

Chiapparüne s.m. = Càppero

Etimo di origine arabo-persiano Al-qâbar.

Il cappero (Capparis spinosa) appartenente all’ordine delle Brassicacee, fam. Capperacee, è coltivato fin dall’antichità ed è diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo.

Cresce spontanea solo sulle rupi calcaree, nelle falesie (coste rocciose con pareti a picco sul mare), su vecchie mura, formando spesso cespi con rami ricadenti lunghi anche diversi metri. Necessita di sole e di pochissima acqua.

Della pianta si consumano i boccioli, detti capperi, e più raramente i frutti, detti cucunci, a forma di piccolissimi cetriolini. Entrambi si conservano sott’olio, sotto aceto o sotto sale.

In dialetto si usa chiapparüne sia al singolare, sia al plurale.

Io ricordo anche un Montanaro con la voce squillante che, fino a pochi anni fa, vendeva i capperi per le vie di Manfredonia: “Chiapparìne, chiapparìiiiine!”

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Chiandaséle

Chiandaséle sopr. = Piantatore di sale.

Non stava tanto bene con la zucca se nel suo orto piantava il sale…

Il nomignolo designava la famiglia Di Gennaro: qlcu ricorda Gregorio “u’ funere”.

Grazie al lettore Gigi Lombardozzi per il suggerimento.

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Chianca-Masille

Chianca-Masille top. = Chianca Masiello, Chianca Masitto

Zona costiera a est di Manfredonia, a confine con Varcaro, ricadente nel territorio di Monte Sant’Angelo.

Questo toponimo deriva con ogni probabilità dal nome “Tommaso”, l’antico proprietario del terreno circostante, e dalle successive trasformazioni e storpiature: Tommaso, Tommasiello, Masiello, Masìlle (Masìdde con pronuncia montanara). 

La chianca (←clicca) è una basola di pietra lavica o calcarea, usata per la pavimentazione stradale (basolato). In questo caso si intende la scogliera piatta usata quale punto d’approdo per natanti,  uomini e cose.
Viene pronunciata “chianga” per l’addolcimento di alcune consonanti, tipico della parlata meridionale anche dei termini italiani (Andonio, trendacingue, sono condendo, tu non zai, ecc.), ed è legato indissolubilmente al nome Masiello.

La zona fino a pochi anni fa questa località era conosciuta soprattutto dai pescatori  quale punto di riferimento costiero.  Da pochi anni si è rivelata un’incantevole attrazione per i turisti locali durante la stagione balneare.

La località Chianca-Masìlle/Masìdde attualmente viene riportata sulle mappe turistiche come «Chianca Masitto», a mio parere italianizzato con evidente forzatura, sfalsando il nome originale. 

Vi sbarcarono i Turchi  dalle loro 52 galee nella famigerata incursione del 16 agosto 1620 con la quale e per tre giorni misero a ferro e fuoco la città di Manfredonia.   E questa è storia nota.

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