Autore: tonino

Canagghjöne 

Canagghjöne s.m. = Cagnaccio

Grosso cane di brutto aspetto e apparentemente feroce.

Usato figuratamente per descrivere qlcu dai modi bruschi, arroganti, sprezzanti.

Talvolta indica qlcu inflessibile o tenace nel guardare i propri interessi, che non dà spazio ad altri nel perseguire un qls obiettivo, specie di carattere economico. In italiano uno così viene definito “mastino”.

Scherzosamente si difinisce canagghjöne una ragazza dalla voce sgraziata, o timbro molto basso causata da raucedine.

Filed under: CTagged with:

Cammurriste

Cammurriste s.m. = Cammorrista

Nulla a che vedere con la famigerata attuale “camorra” napoletana.

A Manfredonia e credo in tutta la Capitanata il cosiddetto cammorrista degli anni ’50 era un personaggio con delle ferree leggi di comportamento inculcategli da una misteriosa società segreta cui erano affiliati.

Era obbligato a proteggere i deboli dai soprusi, a rispettare le leggi e la gerarchia, imparava le regole di vita, era discreto, educato, solidale con gli altri membri della camorra e con chiunque altro potesse aver bisogno di aiuto: insomma un cittadino esemplare.

In caso di necessità interveniva autorevolmente nelle controversie, e sapeva farsi rispettare perché emetteva giudizi equilibrati.

I giovincelli dell’epoca oltre a tutto questo, imparavano a usare il bastone e il coltello, per saperli adoperare, l’uno o l’altro, ma solo per difesa personale, e mai per offesa.

cammurrìste di una volta erano persone che andavano sempre e comunque rispettate perché avevano carisma e non agivano mai d’istinto.

Ora sono del tutto scomparsi, almeno quelli che rispondevano alle caratteristiche sopra elencate.

Insomma il termine non era per nulla negativo come quello attuale che riconosce negli affiliati alla camorra solo soprusi, angherie, taglieggiamenti, spaccio di stupefacenti, sfruttamento della prostituzione e altre porcherie simili.

Filed under: CTagged with:

Camené la chjazze

Camené la chjazze loc.id. = Essere disoccupato

Alla lettera significa camminare per il corso, passeggiare, andare a spasso.

Purtroppo il significato reale è quello di trovarsi senza lavoro.

Fìgghjeme so’ tre jànne ca c’jì depluméte e ve angöre camenànne ‘a chjàzze = Mio filgio, da tre anni diplomato, non ha ancora trovato lavoro.

Filed under: CTagged with:

Cambumìlle

Cambumìlle s.f. = Camomilla

La Camomilla (Matricaria camomilla, sinon. Camomilla recutita) è una pianta erbacea annuale originaria dell’Asia sudorientale; si è diffusa in tutto il mondo; in Italia è comune nei luoghi incolti, specialmente presso gli abitati, dal piano a circa gli 800 metri. Si usa il fiore essicato in infuso.

Proprietà terapeutiche: stomachiche, toniche, antispasmodiche, diaforetiche, analgesiche, emmenagoghe, digestive. Per uso esterno come lenitivo e detergente di pelle e mucose arrossate e decongestionante per bagni oculari.

Filed under: CTagged with:

Fuscèlle

Fuscèlle s.f. = Fuscella

Contenitore di giunco intrecciato a forma cilindrica o tronco conica usato dai pastori per alcuni prodotti caseari freschi, formaggio e ricotta.  Esso permetteva alla ricotta di sgocciolare il siero in eccesso.

Da qualche decennio si usano solo quelli di plastica, forse da un punto di vista igienico, più pratici, a salvaguardia della salute dei consumatori, anche perché sono “vuoti a perd

Il nome originale deriva dal  latino fiscella .

Un sinonimo è camböse (←clicca).

 

Filed under: FTagged with:

Camböse

Camböse s.f. = Cesto per ricotta

Da non confondere con cambüsce.Cesto di giunco intrecciato, a forma cilindrica o tronco-conica, usato per riporvi la ricotta o il formaggio fresco in modo che perdessero il liquido in eccesso. (Clicca sull’immagine per ingrandirla).

Dopo che la ricotta si era rassodata per la perdita del siero in eccesso, si poteva facilmente trasferire su un piatto semplicemente capovolgendolo la camböse.

La camböse ha una capacità di oltre un chilo di ricotta o formaggio. Ovviamente ‘a cambose recòtte = il fuscello di ricotta indica più il contenuto che il contemnitore.

I cestello più piccoli (da 250 gr a mezzo chilo), sono chiamati con termine simil italiano fuscèlle.(clicca)

Ora per fare i cestelli per la ricotta non adopera più il giunco ma la plastica, forse più igienici perché sono vuoti a perdere, non riutilizzati.

Il lettore Giovanni Ognissanti, cui va il mio ringraziamento, mi ha fatto notare che il termine camböseera usato anche per indicare la cassata. Presumo per la sua forma tondeggiante.

Accattàmece ‘na camböse de geléte = Compriamoci una cassata (di gelato).

Ovviamente c’era bisogno de complemento di specificazione (de geléte) per distinguerle l’una dall’altra (de recòtte).

Filed under: CTagged with:

Cambüsce

Cambüsce s.m. = Pascolo

Ritengo che, derivando da campi, si possa tradurre “campeggio”,  non nel senso turistico come lo intendiamo oggi, ma col significato di “alpeggio”, distesa erbosa adibita a pascolo.

Di solito si usa, addolcendo la consonante iniziale, come avviene i tutti i dialetti dell’Italia meridionale, pronunciare ‘ngambüsce. Esempio cambagne/ngambagne, cjile/ngjile, ecc.

Tipico il verbo mené ‘ngambüsce = Menare, condurre le pecore per i campi al pascolo.

Usato anche nella forma intransitiva menàrece ‘ngambüsce = Uscire presto di casa per raggiungere i campi o i cantieri o per andare in mare.

Una mattina, uscendo in bicicletta di buonora, sono stato apostrofato simpaticamente da un amico: Uhé, già te sì menéte ‘ngambüsce! = Ehi, già ti venuto fuori di casa (così presto)!

Filed under: CTagged with:

Cambe-sante

Cambe-sante s.m. = Camposanto

Cimitero cristiano. Luogo predisposto per la sepoltura dei morti e per la conservazione dei loro resti.

Con le Leggi di Gioacchino Murat emanato nel Regno delle due Sicilie agli inizi del 1800 furono stabilite alcuni criteri cimiteriali inderogabili tuttora vigenti:  le salme non dovevano essere inumate più all’interno delle Chiese, come facevano i signorotti e gli ecclesiastici, ma nei cimiteri che dovevano essere ubicati ad almeno 200 metri fuori dell’abitato.

 

Filed under: CTagged with:

Cambanjille

Cambanjille s.m. = Campanello

Piccola campana che si suona agitandola per il manico o tirando la corda a cui è fissata; dispositivo elettrico a suoneria azionato da un pulsante, collocato accanto alle porte all’esterno di abitazioni, uffici, ecc.

Ricordo che cambanjille è anche un soprannome che apparteneva alla famiglia Quercino.

Filed under: Soprannomi

Curatèlle

Curatèlle s.f. = Corata

Si intende la corata di agnello o di capretto, ossia la trachea, il cuore, i polmoni, la milza e il fegato. Con un sinonimo si chiamava ‘u cambanere = il campanile, perchè tutto l’apparato veniva appesa con un gancio all’interno delle macellerie a far bella mostra di sè.

Nella foto i vari organi sono stati separati per la preparazione di un delizioso soffritto, o di un gustoso cazzemàrre o di molteplici turcenjille.

Filed under: CTagged with: