Trùne s.m. = Tuono
1) Trùne, s.m. – Rumore che, durante i temporali, fa seguito a una scarica elettrica atmosferica a causa della rapida espansione dell’aria da essa riscaldata.
Una domanda burlesca veniva rivolta ai bambinelli ingenui:
– “Döpe ‘u lambe che vöne?” = Dopo il lampo che viene? La risposta era logica:
– “U trùne!” = il tuono! Allora l’ “esperto” lo rimbeccava, addirittura con la rima:
– “Sì fèsse e nen te n’addùne!” = Sei sciocco, fessacchiotto e non te ne accorgi.
2) Trùne, agg. – Per i ragazzini che giocavano con le trottole di legno, trùne era un aggettivo che definiva la cattiva qualità del giocattolo, nel senso che esso non prillava benissimo sul suo asse, perché la punta metallica non era stata conficcata con l’estrema precisione voluta. Preso preso sul palmo della mano durante la sua veloce rotazione, dava un senso di tremore. Se non aveva oscillazione la trottola era definita ‘na pennozze, una pennuzza, una piuma! Se la qualità era pessima la trottolina era classificata come zarabbabbà, forse con una riminiscenza di lingua araba.
Drappo che si stende sulla tavola per apparecchiare la mensa o anche per ornamento.
1) Ciascuna delle ventose che si trovano per tutta la lunghezza tentacoli dei polpi, ben evidenti su due file.
2) Fondello della cartuccia per fucile da caccia. Generalmente è di ottone o metallo non ossidabile e contenente l’innesco.
Arbusto sella fam. delle Lamiaceae (Thymus vulgaris) diffuso nell’area mediterranea; ha largo uso in cucina come aroma da condimento e nell’industria cosmetica per la preparazione di saponi e profumi.