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Zuarre (alla)

Zuarre (alla) agg. = Zuava (alla)

Zuarre è una storpiatura di “Zuavo”, (Corpo militare francese in Algeria del 1830 formato da soldati locali).

Cavezöne alla zuàrre = Calzoni alla zuava, alla maniera degli Zuavi, spec. con riferimento a capi di vestiario simile alla divisa degli Zuavi.

Specificamente le gambe dei pantaloni non arrivavano alla caviglia, ma erano fermate sotto il ginocchio, con un bottone o un laccetto, e ripiegate ognuna in modo da formare uno sbuffo.

Erano i primi calzoni lunghi che un adolescente indossava dopo essere andato con i calzoncini corti fino ai quattordici anni.

Erano un po’ curiosi. Negli anni ’30 erano abitualmente indossati anche dagli adulti, in abbinamento a calzettoni a disegni a rombi e con colori scozzesi.

Questi pantaloni “alla zuava” furono adottati come divisa dagli alpini, e dai ragazzi inquadrati nelle organizzazioni giovanili del regime fascista, come dalla foto qui a lato tratta da Wikipedia.

Fortunatamente sono andati fuori moda negli anni del dopoguerra.

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Semplecöne

Semplecöne s.m. = sempliciotto, sciocco, credulone

Un po’ come dire fafalöne (<—clicca).

Potrebbe derivare dall’italiano semplicione o sempliciotto.

Soggetto dalla figura allampanata, con movenza goffa e impacciata, che talvolta si intrufola nei discorsi altrui con argomenti fuorvianti e fuori tema.

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Acìzze

Acìzze agg. = inacidito, rancido, guasto

Generalmente si riferisce a cibo andato a male.
Quando i frigoriferi domestici non erano diffusi, accadeva spesso che un in intingolo, un avanzo di cibo qualsiasi si guastasse.

Ma’, ‘a recotte c’ì fatte acizze! = Mamma, la ricotta si è inacidita!

Si usava analogamente anche la locuzione (clicca qui —>) cì’ fatte brótte = si fatta brutta, che in italiano lascia perplessi.

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Allanghéte

Allanghéte agg. = Assetato, affamato

Allanghéte probabilmente nato sulla falsariga dell’antico verbo italiano “aggangare” = seccare o sentire arsura, aver grandissima sete.

Per estensione si usa allanghéte per definire l’atteggiamento di persona in severa astinenza (di acqua, cibo, sesso, tabacco, ecc.), cioè che sente un fortissimo desiderio di soddisfare un bisogno.

Il già citato vocabolario cerignolano fa derivare il termine dal latino anancatum.

Accüme sté allanghéte, ne l’avaste manghe ‘nu sìcchje d’acque = Da come è assetato, non gli basterebbe nemmeno una secchiata d’acqua.

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Sprudènte

Sprudènte agg. = irriguardoso, sfacciato, sfrontato, arrogante.

L’aggettivo generalmente era rivolto alle pulzelle sfacciate che non usavano alcuna prudenza o rispetto verso il prossimo, anzi quando erano riprese per questo atteggiamento ostile, erano prontissime a ribattere all’infinito ogni tentativo di rabbonirle.

Al giorno d’oggi questo atteggiamento è molto diffuso, anche se il termine è andato in disuso.

La pìgghje pe chépe e möne mùzzeche, la pìgghje pe cöde e möne càvece! Ne la pute addumé de nesciüna manöre! = La prendi per testa e tira morsi, la prendi per coda e sferra calci! Non la puoi domare in nessuna maniera!

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Ammurrechéte

Ammurrechéte agg = rauco, roco, arrochito

Ammesso anche ammurechéte, con una sola “r”.

Dicesi di persona, e più specificamente di voce arrochita. rauca.

Alterazione della voce, dovuta a raucedine (irritazione del sistema fonetico, detta disfonia).

Compare spesso assieme ad una laringite dovuta ad inalazione di fumo o di sostanze irritanti, o per effetto di un prolungato sforzo delle corde vocali.
Ne sanno qualcosa i tifosi del gioco del calcio, che si sgolano allo stadio per sostenere la propria squadra.

Sté ammurrechéte = Essere rauco,
Tenì ‘a vöce ammurrechéte = Avere la voce arrochita.

Certamente l’aggettivo è di derivazione latina: raucus, ab raucatus = rauco

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Jìntrechése

Jìntrechése agg. = casereccio, nostrano

Un aggettivo riferito per lo più a preparati alimentari, fatti in casa, a mano, talvolta destinati alla vendita, decisamente più genuini degli analoghi prodotti industriali, perché preparati senza coloranti e senza conservanti per lo più con materie prime di origine biologica.

Parlo di biscotti, pasta fresca, scaldatelli, mostaccioli, salsicce, limoncello, passata di pomodoro, ecc.

Alla lettera jìntrechése significa (fatto) in casa, dentro casa.

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Paprecchjöne

Paprecchjöne agg., s.m. = Sciocco, fessacchiotto

Generalmente è riferito a persona insulsa, facilmente raggirabile, un po’ ingenua, tarda nell’agire.

‘Stu paprecchjöne pe ‘nzacché ‘nu chjuve ce mètte mezza jurnéte! = Questo sciocco per piantare un chiodo impiega mezza giornata.

Probabilmente derivato da papero.
Per il femminile l’italiano similmente usa “oca” per dire sciocca.

Credo che per definire in dialetto le stesse “qualità” al femminile basti un semnplice “pàpre” = papera, oca.

Angöre mò ce arretüre ‘sta pàpre = Solo adesso rientra, questa sciocca.

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Assendéte

Assendéte agg. = Attillato, aderente

Nel linguaggio di sartoria questo aggettivo indica un abito, un indumento che volutamente viene confezionate aderente al corpo per esaltarne le forme.

Talora quando un abito è troppo aderente, lo si portava in sartoria per farlo allargare e adattarlo al proprio fisico, facendo eliminare le “riprese”.

Gli artigiani di sartoria di una volta erano bravissimi. Oltre a tagliare e confezionare i vestiti, erano abili anche a rivoltarli, cioè scucirli completamente e riciclare la stoffa rivoltando all’esterno il verso interno (perché meno logoro). L’indumento veniva come nuovo.

Ora in tempi di usa e getta, quasi tutti i sarti hanno chiuso bottega perché nessuno richiede questi lavori impegnativi. In ambito domestico nessuno sa ricucire nemmeno un bottone staccato.

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Affaréte

Affaréte agg. = indaffarato, affaccendato

L’aggettivo deriva direttamente dal francese affairé, ed è usato in gran parte della Daunia.
L’italiano “indaffarato” rende meglio l’idea della persona che ha sempre poco tempo da dedicare agli altri.
Fa tutto di fretta e sembra che le sue attenzioni siano rivolte ad eventi molto più importanti dello scambiare due chiacchiere con gli amici.

Si ritiene unico titolare del ruolo di salvatore del mondo, perché senza di lui tutto andrebbe in malora.

Viene un po’ deriso dai conoscenti che lo individuano senza nemmeno nominarlo:
Sté affaréte ‘na persöne! = Qualcuno è oltremodo affaccendato…



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