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Facce-canìgghje 

Facce-canìgghje s.inv. e agg. = Lentigginoso

Persona che ha la pelle cosparsa di lentiggini.

Le efelidi o lentiggini sono delle piccole macchie di colore giallo-bruno che si manifestano generalmente sulla pelle di persone di carnagione chiara e con capelli biondi o rossi.

Per similitudine vengono chiamate canìgghje perché le lentiggini sono simili nella forma e nel volume, proprio alla alla crusca.

Töne ‘a facce-canìgghje = Ha la faccia (e il corpo) lentigginoso.

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Énótele 

Énótele agg. = Inutile, è inutile.

Che non offre alcun vantaggio, che non è di alcuna utilità;
riferito ad un attrezzo: che è inservibile;
riferito a una persona: che è un fannullone, meschino, gretto, inadatto a vivere nella società.

Enótele ca parle. Jüje fazze a chépa möje = È inutile che parli. Io agisco di testa mia.

I ragazzi moderni pronunciano inótele, in forma simil-italiano. Lo accettiamo?

Tenghe jind’u garéce ‘na fatte de scerpetìgghje inótele = Ho nella rimessa una serie di oggetti inutili.

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Ecrù

Ecrù agg = Tessuto grezzo.

Crudo, greggio, specialmente riferito a stoffa non ancora colorata, che trova impiego tel-quel (altro francesismo di cui è infarcito il nostro dialetto) in lavori di sartoria.

Deriva dal francese écru (pronuncia ecrü)

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Devagliéte

Devagliéte agg. = Tormentato, assillato

Agitato per la puntura di un assillo, in grave difficoltà per le numerose traversie attraversate.

Che sragiona per le soverchie avversità.

Che ha un comportamento non troppo lineare a cause delle molte preoccupazioni.

Sté devagliéte de chépe = È fuori di testa.

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Desgrazzjéte

Desgrazzjéte agg. e s.inv. = Disgraziato

In italiano l’agg. significa che qlcu è stato colpito da sciagura, da sventura, da disgrazia.

In dialetto significa che la sciagura costui l’ha avuta nel cervello, perché si comporta da delinquente, farabutto, furfante, mascalzone, canaglia (basta per oggi?).

Talvolta viene spontaneo esclamare scherzosamente desgrazzjéte! quando qlc amico dice una battuta fulminante o fa uno scherzo un po’ pesante, ma ancora accettabile.

Se poi va fuori limite, parte ugualmente il desgrazzjéte!, ma contemporaneamente a una gragnuola di cazzottoni e ad un corollario di improperi: ghjachitemmùrte, ‘stu chjüne de quà, ‘stu chjüne de là, ecc…

Per i non Manfredoniani preciso che le “z” del termine hanno un suono dolce, non aspro.

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Cutrjéte

Cutrjéte agg. = Soddisfatto

Ho sentito anche la versione cutljéte. Perso che entrambe vadano bene per dire: contento, accontentato, appagato, pago, felice, beato, sazio, satollo,sfamato, ecc.

Codde Giuànne jì cannarüte; ajire au festüne ò fatte paste nòbbele: ah sì, tutte cundènde e cutrjéte! = Costui, Giovanni è ghiottone: ieri al rinfresco ha mangiato cibi prelibati: eh sì, tutto contento e soddisfatto.

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Cujöte 

Cujöte agg. = Calmo

In italiano si può tradurre letteralmente con quieto, nel senso tranquillo, sereno, calmo, riferitio a persona, o all’andamento meteorologico.

Stàtte cujöte! Momò vüte ca torne. = Sta’calmo! A breve vedrai che tornerà.

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Cucìvele

Cucìvele agg. = Cottoio

Cottoio, è riferito a legumi di facile cottura. “Sti fasule so pròpete cucìvele!”

Si usa questo aggettivo per definire anche ai soggetti molto facili all’innammoramento.

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Crudìvele

Crudìvele agg. Difficoltoso a cuocere

E’ in contrario di cucìvele = cottoio, che si cuoce facilmente riferito specificamente ai legumi-

Non penso che in lingua italiana ci sia un aggettivo specifico che renda l’idea.

Potrebbe andare, forse, ‘refrattario’ ma così si passa alla terminologia dei fornaciai.

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Crjüse 

Crjüse agg. = Ridicolo, buffo.

Ammessa anche la pronuncia: crejüse crijüse. Al femmilile fa crjöse, crejöse, crijöse.

Simile all’italiano curioso, buffo di aspetto, strano, bizzarro. O che fa affermazioni che contrastano con le nostre (che ovviamente sono quelle giuste).

Che sté decènne, ‘u sé ca sì crjüse? = Che stai dicendo? Lo sai che sei bizzarro, strampalato?

Può designare l’aspetto non proprio da Adone di qlcu. In questo caso si usa al vezzeggiativo, quasi a scusarne le fattezze.

‘Stu giovene jì un pöche crjüsjille = Questo ragazzo è un po’ sgraziato.

L’italiano “curioso” nel senso di desideroso di sapere, o che vuole sapere ogni cosa per conoscere fatti altrui dicesi ndrjànde.

Grazie a Lino Brunetti per il suggerimento.

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