Tag: sostantivo maschile
Reggjitte
Reggjitte s.m. = Riposo
Riposo, quiete, tranquillità, serenità.
Ne sté fèrme ‘nu menüte, ce möve sèmbe, nen pöte trué reggjitte, e che ca…! = Non sta fermo un minuto, si muove sempre, non può trovare quiete. E che diamine!
Anche questo termine proviene direttamente dal latino receptus che significa rifugio, quiete, riposo, calma.
Recléme
Recléme s.m. = Pubblicità
La pubblicità è l’anima del commercio. Questo enunciato globale ci fa sopportare pazientemente il bombardamento che perviene attraverso tutti i mass-media (pronunciamo media, non midia alla maniera inglese, perché è latino: medium, media).
La parola recléme, con corruzione pugliese, deriva direttamente da réclame s.f., inventato dai francesi, i quali preferiscono però, almeno in tempi più recenti, il termine annonces.
Da non confondere con l’italiano reclamo, che vale protesta, lamentela.
Recchjöne
Recchjöne agg. e s.m. = Omosessuale, pederasta
Ha una valenza negativa, retaggio degli anni passati.
Oggi si dice gay, che in inglese significa allegro, disinvolto. La parola nascerebbe come acronimo di Good As You (G.A.Y.), cioè “buono/valido quanto te”.
Se qualcuno mostra tendenze omosessuali non desta più ostracismo come nel secolo scorso. Se lo fa al giorno d’oggi viene etichettato come omofobo.
La civiltà, la maturità raggiunta suggerisce che i gusti sessuali dei gay devono prescindere dalla sua persona, dalla sua cultura e dalla sua intelligenza: insomma se uno è recchjöne, i suoi gusti sessuali riguardano solo lui.
Quando qlcn dichiara di essere omosessuale dicesi che fa outing = esternare.
L’aggettivo secondo alcuni deriva dallo spagnolo Orejones (nome dato dagli spagnoli (da oreja -orecchio) ai Peruviani nobili, viziosi e corrotti che si facevano forare ed allungare le orecchie.
Secondo altri, deriva sempre dallo spagnolo maricón, ossia hombre afeminado = uomo effeminato.
Io penso più semplicemente alla malattia detta Parotite o Orecchioni.
Infatti leggo su Wikipedia che se questa malattia colpisce in età adulta, può portare sterilità, dato che il virus può spostarsi, tra i vari distretti, anche ai testicoli o alle ovaie, causando nel 30% dei casi maschili severe orchiti e nel 5% dei casi femminili delle ovariti.
Recchjéle
Recchjéle s.m. = Ceffone.
Specificamente è uno schiaffone a mano aperta che colpisce il malcapitato tra guancia e l’orecchio (da cui il nome) con il conseguente perdurante rimbombo sibilante all’interno del padiglione auricolare
Recchjàscene
Recchjàscene s.m. = orecchioni, parotite epidemica
È detta sempre al plurale (‘i recchjàscene) perchè questa malattia infantile molto infettiva colpisce entrambe le orecchie. In altre parti d’Italia è chiamata “gattoni” perché deforma un po’ il viso dei bimbi colpiti per il rigonfiamento che essa comporta ai lati del volto, facendone assumere una parvenza di viso di gatto, più largo che lungo.
Leggo su Wikipedia: “La parotite epidemica, più conosciuta con il nome popolare di orecchioni o gattoni, è una malattia infettiva acuta. Si localizza primariamente ad una o entrambe le parotidi, grosse ghiandole salivari poste nel retrobocca, dietro ai rami della mandibola oppure sotto le orecchie.
Se questa malattia colpisce in età adulta, può portare sterilità, dato che il virus può spostarsi, tra i vari distretti, anche ai testicoli o alle ovaie, causando nel 30% dei casi maschili severe orchiti e nel 5% dei casi femminili delle ovariti.”
Questo spiega il termine spregiativo di “ricchione” usato erroneamente in tutta la Puglia indicare una persona con orientamente omofilo.
Sterilità non significa omosessualità o impotenza. Ricordo due aggettiivi legati a impotenza o sterilità: impotentia coeundi e impotentia generandi.
Fine della parte scientifica. Tra l’altro non sono medico e non vorrei sbilanciarmi dicendo castronerie (cose inesatte).
Tornando a recchjàscene ricordo che le nostre nonne usavano curarle con strani segni tracciati con la matita copiativa sulla parte gonfia, accompagnando la “scrittura” con formule magiche bisbigliate per auspicare la rapida scomparsa dei sintomi.
Forse il rito funzionava meglio dell’ASL!
Rebbuscéte
Rebbuscéte agg. = Deobosciato
Si qualifica con questo termine una persona dissoluta, immorale, depravata, sciatta, trasandata, sregolata, malandata, malridotta dai vizi, … basta così?
Insomma una schifezza di uomo. Ricordate il grande Eduardo? ” voi siete…‘a schifézza, d’a schifézza, d’a schifézza, d’a schifézza ‘e ll’uòmmene!“
Rebbèlle
Rebèlle s.m. = Confusione, chiasso,
Non si tratta di un soggetto che non rispetta le regole….
Schiamazzo, strepito prodotto da voci di persone; rumore, baccano; contrasto, litigio.
Stéte facènne ‘stu sòrte de rebbèlle per senza njinde = Tanto rumore per nulla.
Hanne fàtte ‘u sciòpere: enjinde quanta rebbèlle ca ce so’ stéte = Hanno fatto lo sciopero, non ti dico gli schiamazzi che ci sono stati.
Ratavjille
Ratavjille s.m. = Rastrello, spazzolone per pavimenti
Il termine deriva dal francese râteau = rastrello.
Grossa spazzola di forma rettangolare, munita di lungo manico, usata per lavare i pavimenti.
Quelle in uso dalle nostre mamme erano di fattura artigianale, praticamente eterne, con la “spazzola” rettangolare completamente liscia. munita di un lungo manico, usata per sorreggere lo straccio bagnato nel raccogliere lo sporco.
Ora si usa uno spazzolone di plastica, con setole o dentini, o anche il morbido Mocio per la sua leggerezza.
Sarà più funzionale e più maneggevole; tuttavia non può mai avere l’effetto deterrente verso i figli discoli quanto il robusto ratavjille di legno di veterana memoria.
Un vero castigamatti, come il classico battipanni, o come la ciabatta (‘u chjanjille) lanciata simpaticamente dalle mamme esasperate contro la testa dei monelli in fuga.
In altre parti della Daunia (Monte S:Angelo, Cerignola, paesi del sub-Appennino) è pronunciato ratavidde. Forse anche da noi fino agli anni ’40.
Rastjille
Rastjille s.m. e sopr.= Rastrello
Attrezzo di legno o di ferro formato da un’asta trasversale fornita di rebbi fissata a un lungo manico, usato per raccogliere erba, fieno e paglia, per ripulire il terreno da foglie, ghiaia e sim.
Quelli che portano questo soprannome vengono dalle famiglie Spano e Castriotta.
Perché per esempio Mattöje Rastjille? Forse perché non lasciava nulla, raccoglieva tutto, come l’attrezzo omonimo.