Tag: Verbo transitivo

Mbasturé

Mbasturé v.t. = Impastoiare

Tecnicamente significa mettere la pastoia a cavalli, buoi e agli animali da pascolo in genere per evitare che si allontanino troppo dall’area loro assegnata.

Grazie a Sator per il simpatico suggerimento!

Invito gli altri lettori a scrivermi direttamente per propormi vocaboli nuovi (dopo aver consultato il sito per vedere se per caso è già stato pubblicato): tonino1939@libero.it

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Mbaré

Mbaré v.t. = insegnare; apprendere

Il dialetto non fa distinzione tra i due verbi e usa sembre “imparare” anche per “insegnare”.

Questo stato di ambiguità si denota subito in quelli che non parlano bene l’italiano.

1) Insegnare un mestiere, l’educazione, a guidare. Io insegno a te.
2) Imparare un mestiere, ecc.. Io imparo da te. Io apprendo dalla vita.

In dialetto esiste comunque anche il verbo ‘nzegné = insegnare.

Mbaràteve ‘nu mestjire! = Imparate un mestiere!

Tó mò, te ne vjine friške friške e me vù ‘mbaré a mè accüme ce zàppe! = Tu adesso te ne vieni fresco fresco e vuoi insegnare a me come si zappa!

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Mbambalì

Mbambalì v.t. = Frastornare.

Alcuni dicono ‘mbambalìsce e altri ‘mbambalìje.

A mio parere il verbo deriva da imbambolare o da obnubilare, quantunque quest’ultimo sia un termine prettamente medico.

Confondere, turbare, assordare, rintronare, intontire.

E pìgghje quà, e lass’allà, e söpe, e sòtte….Avaste! Me sté facènne mbambalì! = E prendi qua, e lascia là, e sopra, e sotto…Basta! Mi stai facendo frastornare.

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Mastrjé

Mastrjé v.t. = Impiastrare, imbrattare, impiastricciare, lordare, insudiciare.

Il verbo descrive un’azione reale. Non credo che si possa usare in maniera figurata.

Si può usare anche in modo riflessivo : mastrjàrece = impasticciarsi ecc.

L’esempio più calzante è l’azione dei bimbi piccoli quando manipolano dei colori, del cibo o altra roba e si sporcano le mani vistosamente. Anche quando, nel tentativo di nettarsele, se le stropicciano addosso passandole sul loro grembiulino ce mastrjèjene ‘ngùdde bèlle bèlle = si pasticciano addosso per benino.

Ho sotto gli occhi una foto di mio figlio, con la sua faccia d’angelo in posa per spegnere la sua prima candelina. Mentre noi stavamo attenti agli occhioni belli, lui inserì le sue dieci dita nello strato di panna della torta e vi pasticciò dentro con la rapidità di una dattilografa. Figuratevi che mastrjéte ca ce facètte = che impiastricciata che si fece…

Ringrazio il lettore Amilcare Renato per il suo suggerimento.

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Mareté

Mareté v.t. = Maritare

Accasare, fare sposare, dare marito a una donna nubile.

Cungètte ce völe mareté pe Luìgge! = Concetta vuole sposare Luigi (si vuole sposare con).

‘Sta fìgghja nòstre ce féje venì ‘i strìseme… Facìmele mareté! = Questa nostra figliola si fa venire le smanie… Facciamola sposare!

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Jurgé

Jurgé = Sovrabbondare, saziare.

Dare ai cavalli la biada arricchita di orzo (l’urge) per ottenere maggiori prestazioni nei lavori di aratura dei campi,che sono particolarmente gravosi.

Per estensione, si intende: lasciare qualche regalino sperando di ottenere in cambio dei futuri favori; ungere l’asse, così la ruota gira meglio. (Jùnge l’àsse, ca la röte aggjÏre).

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Jastemé

 Jastemé v.t. = Bestemmiare

Ingiuriare cose o persone cui si deve rispetto; maledire in modo molto volgare.

Ma’ Giuànne m’ho jasteméte ‘i mùrte = Mamma. Giovanni ha imprecato contro i miei parenti morti.

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Grummé

Grummé v.t. = Ruminare

Tipica delle bestie ruminanti: ossia masticare il cibo per la seconda volta, rigurgitandolo a poco a poco dal rumine (1.rumine-2.reticolo-3.omaso-4.abomaso).

Scherzosamente si allude alle persone che mangiano senza sosta.

Sté a grummé sèmbe de füle = Sta a ruminare in continuazione

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