Tag: Verbo transitivo

Mbrutelé

Mbrutelé v.t. = Sporcare, infangare.

Insudiciare anche inavvertitamente qlcu o qlco.

il cuoco spesso si sporca di sugo o di grassi. Ce ‘mbrutelöje,si insudicia.

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Mbrusé

Mbrusé v.t. = Raggirare

Imbrogliare, turlupinare, ingannare, carpendo l’ingenuità e la buona fede.

Succede di essere ‘mbruséte da qualche lestofante che fa vedere l’affare. L’affare per essere affare, deve essere conveniente per le due controparti. Invece ‘u ‘mbrusatöre = l’imbroglione, l’affare lo fa solo lui.

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Mbrašké

Mbrašké v.i., v.t. = Pomiciare, annullare.

1) Mbrašké v.i. = Stare abbracciato a una persona strettamente e a lungo, scambiando baci prolungati e carezze anche intime.

Gli americani definiscono petting questa azione. In italiano si è accettato il termine, e lo si è arricchito: si dice fare petting spinto per indicare un atto sessuale incompleto.

Ma vuoi mettere come riempie la bocca il bel suono di ‘mbrašké. Qlcu lo abbrevia con rašké che propriamente significa graffiare o grattare furiosamente un tratto di pelle.

Non filosofeggiare troppo su come si dice…petting, petting spinto, mbrašké, rašké…sono solo parole!
Fatti e non parole!

2) Mbrašké v.t. = Annullare una partita a carte prima di iniziare perché uno dei giocatori nel contare le carte si rende conto di averne ricevute in numero maggiore o minore rispetto a quelle stabilite dalle regole del gioco.

‘Mbraške i càrte ca nen sò gióste! = Rimescola le carte e ricomincia la mano perché quelle che hai appena distribuito a ciascuno di noi non sono nel numero dovuto.

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Mbelezzé

Mbelezzé v.t. = Infilzare

Infilzare, arpionare, conficcare, ecc.

Insomma un’azione che si compie servendosi di un oggetto acuminato, dall’ago al forcone, dal coltello al palo appuntito (come quello usato da Ulisse per accecare Polifemo).

Nota fonetica: il solito nf che diventa mb: è una regola senza eccezioni. (es.classico: Mambredònje = Manfredonia

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Mbavedé

Mbavedé v.t. = Intimorire, terrorizzare

Va bene anche mbavedì. Si usava fino agli anni ’60. Lo adoperano ora solo le persone anziane, da cui l’ho appena appreso.

Ha un’origine, se vogliamo, abbastanza dotta, derivando da “pavido” = timoroso, pieno di paure..

Come per dire rendere pavido, timoroso, pauroso, ovviamente con minacce o soprusi.

Al participio passato fa ‘mbavedüte = terrorizzato, impaurito. Ha valore anche di aggettivo.

Con linguaggio burlesco si dice ‘ngacazzéje

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Mbasturé

Mbasturé v.t. = Impastoiare

Tecnicamente significa mettere la pastoia a cavalli, buoi e agli animali da pascolo in genere per evitare che si allontanino troppo dall’area loro assegnata.

Grazie a Sator per il simpatico suggerimento!

Invito gli altri lettori a scrivermi direttamente per propormi vocaboli nuovi (dopo aver consultato il sito per vedere se per caso è già stato pubblicato): tonino1939@libero.it

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Mbaré

Mbaré v.t. = insegnare; apprendere

Il dialetto non fa distinzione tra i due verbi e usa sembre “imparare” anche per “insegnare”.

Questo stato di ambiguità si denota subito in quelli che non parlano bene l’italiano.

1) Insegnare un mestiere, l’educazione, a guidare. Io insegno a te.
2) Imparare un mestiere, ecc.. Io imparo da te. Io apprendo dalla vita.

In dialetto esiste comunque anche il verbo ‘nzegné = insegnare.

Mbaràteve ‘nu mestjire! = Imparate un mestiere!

Tó mò, te ne vjine friške friške e me vù ‘mbaré a mè accüme ce zàppe! = Tu adesso te ne vieni fresco fresco e vuoi insegnare a me come si zappa!

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Mbambalì

Mbambalì v.t. = Frastornare.

Alcuni dicono ‘mbambalìsce e altri ‘mbambalìje.

A mio parere il verbo deriva da imbambolare o da obnubilare, quantunque quest’ultimo sia un termine prettamente medico.

Confondere, turbare, assordare, rintronare, intontire.

E pìgghje quà, e lass’allà, e söpe, e sòtte….Avaste! Me sté facènne mbambalì! = E prendi qua, e lascia là, e sopra, e sotto…Basta! Mi stai facendo frastornare.

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Mastrjé

Mastrjé v.t. = Impiastrare, imbrattare, impiastricciare, lordare, insudiciare.

Il verbo descrive un’azione reale. Non credo che si possa usare in maniera figurata.

Si può usare anche in modo riflessivo : mastrjàrece = impasticciarsi ecc.

L’esempio più calzante è l’azione dei bimbi piccoli quando manipolano dei colori, del cibo o altra roba e si sporcano le mani vistosamente. Anche quando, nel tentativo di nettarsele, se le stropicciano addosso passandole sul loro grembiulino ce mastrjèjene ‘ngùdde bèlle bèlle = si pasticciano addosso per benino.

Ho sotto gli occhi una foto di mio figlio, con la sua faccia d’angelo in posa per spegnere la sua prima candelina. Mentre noi stavamo attenti agli occhioni belli, lui inserì le sue dieci dita nello strato di panna della torta e vi pasticciò dentro con la rapidità di una dattilografa. Figuratevi che mastrjéte ca ce facètte = che impiastricciata che si fece…

Ringrazio il lettore Amilcare Renato per il suo suggerimento.

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