Categoria: A

Attrasséte

Attrasséte s.m. = Arretrato, scaduto, in ritardo.

Deriva dallo verbo spagnolo atrasar o atrasado= ritardare, o in ritardo

Riferito specificamente a somme dovute o liquidate con ritardo.

Tènghe da pajé ‘stu möse e düje attrasséte = Devo pagare questo mese e due (di pigione) d’arretrato.

Il termine è quasi desueto. I giovani di oggi che hanno tutti frequentato la scuola dell’obbligo, usano il simil-italiano “arretréte

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Atturrande

Atturrande agg. = Imbroglione, lestofante, mascalzone, impostore.

Un termine un poco usato dai giovani, sinonimo di ‘mbrusatöre, o di ‘mbrugghjapùrche‘mbrugghjöne,, insomma un aggettivo attribuito ad un soggetto che è meglio tenere alla larga.

Ringrazio il lettore Giuseppe Ciani per avermelo segnalato ed altri informatori per avermelo confermato.

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Avedènze

Avedènze s.f. = Retta, udienza, ascolto, credito

Ber brevità a volte viene pronunciata adènze più aderente al latino audentiam da cui sicuramente deriva.

Infatti nel Sud Italia, con tutte le sua varianti e inflessioni (adenze, arenze, addenza, addenzia) si diffuse la locuzione  audentiam orationi facio, ovvero “gestire l’attenzione degli uditori a un discorso”, dalla quale si pensa derivi nel suo senso principale di attenzione.

Generalmente si usa nella locuzione negativa nen dé avedènze = non dar retta, non dar ascolto.

Nota linguistica.
Voglio evidenziare una particolarità del nostro dialetto: nel coniugare un verbo all’imperativo negativo, si usa una costruzione molto particolare. Cioè si usa la negazione + il verbo al participio passato.

FORMA POSITIVA FORMA NEGATIVO
Parle = parla nen parlanne =non parlare
Mange = mangia nen mangianne = non mangiare
Dà avedènze = dai retta nen danne avedènze = Non dar retta

Insomma quel non parlanne, alla lettera si tradurrebbe «non (essere) parlante» Infatti i Baresi dicono nen si parlanne.

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Ngramme (avì)

Avì ‘ngramme loc.id. = afferrare.

È una minaccia esplicita, una promessa di vendetta (o di giustizia) verso qualcuno che è sfuggito al momento ad una meritata punizione.

Come dire: «Prima o poi ti avrò sotto le mie grinfie, e allora non mi potrai più sfuggire.»

Chiaramente noi umani non abbiamo zampe con artigli come i felini, ma l’idea che la preda non potrà scampare è metaforicamente ben resa.

Accettabile anche la pronuncia avì ‘ngrambe.

Mò ca t’agghje ‘ngrambe te fazze a ‘n’öre de notte
= Quando ti avrò a tiro non ti darò scampo.(Clicca qui)

Con locuzione più antica si diceva avì ngarnagge.

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