Scorze s.f. = Crosta, buccia
1) Crosta che si forma sulle ferite. Cade quando la lesione si è rimarginata.
‘I scorze ‘nghépe = Le croste sul cranio. Era uno spauracchio per costringere la famiglia a far uso molto moderato di olio di oliva nei condimenti, perché l’uso eccessivo di olio aveva come effetto secondario la comparsa di pustole e croste sulla testa. Ovviamente era tutto falso. Tutt’al più avrebbe potuto dare qualche problema di calorie…Ma allora nessuno le contava, perché erano sempre troppo scarse!
2) Buccia della frutta fresca e secca, e delle verdure in genere. Scorza, corteccia, guscio.
Una volta c’erano personaggi che rovistavano nell’immondizia alla ricerca di bucce di meloni, di fichidindia, di patate e di cavoli per nutrire i propri maiali.
Scròfele 1 – Pesce marino, detto anche scorpena, (Scorpaena scrofa) con corpo tozzo, mimetico,(di colore rossastro e bruno) ricoperto da grosse scaglie e spine velenose. Carni squisite. va cotto in umido….e attenti ai pungiglioni. Il veleno è termolabile, quindi nessun pericolo dopo la cottura.
Scròfele 2 – Dado a galletto, detto anche dado a farfalla.
Linea di spartizione dei capelli.
Gli uomini del ‘900 usavano pettinarsi con la scriminatura rigorosamente al sommo del capo (‘a scüme a mìzze). I capelli impiastricciati di brillantina (a olio o a pomata) e apparivano rigorosamente lucidi e attaccati ai due lati del cranio, a prova di vento.