Pegghjé a cöre

Pegghjé a cöre Loc.id. = Prendersi cura di qlcn, proteggere, benvolere.

Una bella espressione.

Dare il massimo della propria disponibilità per sorreggere, confortare, aiutare qlcn.

Forse non si usa più – in questo mondo frenetico ed egoista – dedicare il proprio tempo ad aiutare gli altri.

Manca la gratuità del gesto, e pegghjé a cöre diventa “fare una raccomandazione” con tanto di tornaconto….
Ma questa è un’altra cosa.

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Pedòcchje

Pedòcchje s.m. = Pidocchio

Insetto parassita dell’uomo. Il pidocchio (Pediculus humanus capitis) è semitrasparente, di colore che varia dal bruno al bianco-grigio. Le uova (lèndini) sono biancastre translucide della dimensione di circa un millimetro.

Fortunatamente le condizioni igieniche ci consentono di liberarci di questi fastidiosi animali, del tutto scomparsi dal nostro territorio

Al plurale la ò di pedòcchje si pronuncia stretta, pedócchje

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Pedeciüne

Pedeciüne s.m. = Peduncolo, picciuolo

Il peduncolo è un gambo piccolo e sottile che sostiene un organo vegetale. Per esempio quello del pomodoro, della ciliegia, della mela, della foglia, del riccio di castagna. ecc.

Per estensione a Manfredonia intendiamo con pedecjüne anche i filamenti di bisso che fuoriescono dalle cozze e che le tengono attaccati agli scogli.

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Peddìtre

Peddìtre s.m. = Puledro

È il cavallo giovane, il piccolo degli equini in genere.

Noi abitatori di città lo chiamavamo più semplicemente cavallócce = cavalluccio.

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Pechèsce

Pechèsce s.f. = lembo, orlo

Dicesi di lembo della sottoveste che fuoriesce dal bordo della gonna perché non ben sostenuto in vita.

Al maschile è una camicia che sporge in lunghezza dalla giacca.  È detto anche (clicca→) pèttele.

Aggióste ‘a sottavèste ca ce vöte ‘a pechèsce = Regola la sottana, perché si vede (fuoriesce) l’orlo.

Indice di sciatteria, trascuratezza. Designa anche una persona sciatta, trascurata.

Sorprendentemente ho trovato sul Dizionario Etimologico Italiano il termine Pechesce.
Trascrivo alla lettera:
«Pechesce ted. peketsche: dal polac BEKIESZA, ungh. BEKÈS, che è il nome di una Veste di sopra, di pelliccia, guarnita di alamari e fiocchi.»

Immagino che era una Veste lunga, ben al di sotto di un capporto, e che quindi usciva dall’orlo di quest’ultimo.

Pare che sia anche un abito maschile, tanto che Pascoli ne parla:

Bisogna che mi metta quel pechesce lungo! Oh! che tormento! E dovrei farmi la barba, ma non ne ho punta punta voglia!

In ogni caso è qualcosa di lungo o troppo lungo!

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Pecciöne-de fjirre

Pecciöne-de fjirre = Vulva-di-ferro

Il significato letterale evidenzia una fibra resistentissima.

Ecco l’origine del nomignolo: c’era una povera donna infaticabile, sempre indaffarata, che lavorava in casa, senza soste, instancabilmente.

Una volta aveva avuto un figlio, e invece di stare a letto a riprendere le forze come fanno tutte le puerpere, il giorno appresso si alzò presto e andò alle sorgenti di mare per lavare i panni sporchi.

Quelle che la conoscevano, e sapevano che aveva da poco partorito, incontrandola là si meravigliarono, e le dissero: “Ma che, tjine ‘u pecciöne di firre?” = Ma che ce l’hai di ferro?

Io direi di acciaio inox!

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Pecciöne

Pecciöne s.m. = Vulva

Definizione scientifica: Insieme degli organi esterni dell’apparato genitale femminile, situati sotto il trigono urogenitale e dinanzi al pube. Al plurale fa pecciüne.

Volgarmente è detta peccjàcche s.f., peccjacchélle s.f.. peccjacchjille s.m. e peccjaccöne s.m. a seconda dell’età e soprattutto dell’avvenenza della sua posseditrice.

Talora, sempre volgarmente, è detta anche perchjacche s.f. e ciànne s.m.

‘U pecciöne de màaaamete! = Urlo di reazione di ragazzini vittime di un fallaccio durante le fasi di gioco di calcio alla terra gialla (Piazzale Ferri) quando gli arbitri erano gli stessi giocatori, e non c’era l’uso di rotolarsi per terra dopo aver preso la botta.

Un simpatico sfottò: Che te mànge pe’ ciöne? Pecciöne! = Che mangi per cena? Piccione!
L’ambiguità è data dalla doppia c…

Comunque ciöne s.f. = cena, è un termine abbastanza recente.

Divertentissimo il sostantivo sciacqua-pecciöne per significare una sbobba, una minestra senza sapore, una brodaglia insipida.

Meglio che mi fermi qui, altrimenti questo mio faticoso lavoro di ricerca linguistica rischia di essere bloccato dai benpensanti.

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Pecciacchèlle

Pecciacchèlle soprann. =

Suìignificato abbastanza chiaro: genitali esterni femminili piccoli

Ho da poco appreso che il soprannome fu affibbiato ad una mamma che aveva già una numerosa prole, formata tutta da figlie femmine. Dopo l’ennesima nascita, un parente spiritoso esclamò: “Quest’jì ‘n’ata pecciacchèlle!” = Codesta neonata è sicuramente un’altra femminuccia.

Da qui è rimasto il soprannome, credo che sia tuttora usato.

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Peccenìnne

Peccenìnne agg. = Piccolo, piccino

Di dimensioni inferiori a quella che si presume normale.

Riferito alle persone di età giovanissima. Bambini, pre adolescenti.

Al femminile fa peccenènne

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Pe’

Pe’ prep.sempl. = Per, con

In dialetto ha doppia valenza.

1) Nel significato di con, ossia affiancamento, connessione. Anche a Monte Sant’Angelo viene inteso allo stesso modo.
Il prof. Michele Ciliberti ritiene che sia un uso iperestensivo di “per” con valore di favore, gratitudine e, quindi, compagnia e/o unione.

Alcuni esempi:
Cungètte sté pe’ mè
. = Concetta sta con me.
Mattöje, vògghje parlé ‘nu pöche pe’ tè = Matteo, voglio parlare un po’ con te.
‘U chéne p’a cöda tagghjéte = Il cane con la coda mozzata.


2) Nel significato proprio di
per, ossia attraversamento, percorso, tramite

Viaggéme pe’ tèrre, pe’ cjile e pe’ mére = Viaggiamo per terra, per cielo e per mare.
Ce facèmme ‘na camenéte pe’ mjizz’a chjazze = Ci facemmo una passeggiata per il Corso.
Se ne jöve pe’ mè, vüje stèvete angöre allabbàsce = Se non era per me, voi sareste rimasti ancora laggiù.
Pe mmè ce völe ‘n’ata ‘ggionde = Per me (secondo me) ci vuole un’altra aggiunta (per raggiungere la misura giusta).

La preposizione articolata p’a, p’u, p’i, introduce il complemento di mezzo:
So jüte a Röme p’u tröne = Sono andato a Roma in treno.
Süme arrevéte p’a pustéle = Siamo arrivati col pullman.

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