Sparröne s.m. = Sparo, Sparaglione, Sarago-Sparaglione.
Al singolare è ‘u sparröne; al plurale è i sparrüne.
Genere di pesci Attinottèrigi (latino Sparus, greco Sparòs – fam. degli Spàridi).
Linneo, il noto naturalista del 1700 gli diede il nome scientifico di Diplodus annularis. Un sinonimo scientificamente accettato è Sparus annularis.
È facilmente riconoscibile per la livrea grigio-argentea con sfumature giallastre e per le pinne ventrali gialle. La macchia nera presente sul peduncolo caudale si estende sul bordo inferiore (Wikipedia).
Da noi è molto apprezzato in cucina. So che in altre regioni d’Italia è considerato un pesce “povero” e di scarso pregio (ma che volete farci? Poveretti! Sono terricoli e non vogliono pesci spinosi!).
Si può preparare arrostito sulla brace, fritto, a ciambotta, al pomodoro, in cartoccio, in bianco, ecc. È sempre buonissimo!
Il profumo degli sparroni arrostiti è uno degli odori caratteristici della nostra città.
Arrostire (e mangiare) sparroni non rappresenta solo un rito di alta gastronomia, ma anche la divulgazione di un’autentica attività culturale!
Nomi dialettali:
ANCONA – Sparo, Sbaro, Carlino
BARI – Sparinole, Sarjce
CAGLIARI – Sparlotte e Isparedda
CATANIA – Spareddu
CIVITAVECCHIA – Sparajone
CROTONE – Saracu, Sparamazzu
GAETA – Sparaglione, Sparitiello
GALLIPOLI – Spariolu
IMPERIA – Saragu
LA SPEZIA – Saagu
LIVORNO – Sparlotto
MANFREDONIA – Sbarroni
MESSINA – Sparagghiuni
MOLFETTA – Sparraune
NAPOLI – Sparaglione
PESCARA – Carlini, Sbarre
REGGIO CALABRIA – Sargu, Pupazzu, Sparagghiuni
ROMA – Saraghetto
SAVONA, GENOVA – Sparlo
SIRACUSA – Aspareddu
TARANTO – Sparagghiuni, Spari
VENEZIA, TRIESTE – Sparo
Striscia di cuoio o di tela cui sono fissati una serie di sonagli, che si pone al collo degli animali da tiro o da soma per segnalarne la presenza o il passaggio.
Va bene anche scritto e pronunciato elidendo la “a” iniziale : l’acciüdamosche oppure ‘u ‘cciüdamosche = (l’arma, l’oggetto che) uccide le mosche. Il nome alternativo pecchjètte è recente, e secondo me, rappresenta una vera e propria una appropriazione indebita di un termine italiano di ben altro significato. Infatti il picchietto è quel martelletto appuntito usato nei cantieri navali per scrostare manualmente la carena delle imbarcazioni infestata da concrezioni calcaree.