Calasciöne s.m. = Calascione
Antico strumento musicale a corda, simile ad un liuto dal lungo manico e a tre sole corde, usato nel napoletano nel ‘700 assieme al mandolino.
Ma in dialetto, più che per indicare lo strumento, è usato questo sostantivo per descrivere, per indicare una persona goffa, un po’ allampanata.
Insomma è piaciuto il suono della parola (non dello strumento), un po’ come dire lambascione, o maccaröne, nel senso di fessachiotto.
Mò vöne Giuànne, assemegghje a ‘nu calasciöne = Ora arriva Giovanni. Sembra un spaventapasseri (non che il termine calasciöne significhi spaventapasseri, ma perché descrive la fugura allampanata e dinoccolata di Giovanni).
Ringrazio il lettore Salvatore Rinaldi per il suggerimento.
Con lo stesso termine calescìnne si designava un antico sistema per abbassare, secondo necessità, il lampadario a sospensione.
La Calandrella (Calandrella brachydactyla), è un uccello passeriforme della famiglia degli Alaudidae, diffuso in Europa.
2) Calamére = Calamaro (Loligo vulgaris): è un mollusco cefalopode dal corpo allungato a forma di cono, sul dorso in posizione laterale si trovano due grandi pinne che nell’insieme formano un rombo, la testa sporge dal mantello con gli occhi in posizione laterale e attorno alla bocca si trovano quattro paia di braccia ed un paio di tentacoli che si allargano all’estremità a formare la cosiddetta clava, ricca di ventose poste in quattro serie. La conchiglia è interna a forma di spadino. Il colore è rosa-violaceo, con punti più scuri bruno rossicci. Può raggiungere una misura di 30-40 cm è più comune attorno ai 15 cm.