Zanzéne

Zanzéne s.m. = Mediatore

Qualcuno pronuncia sanzéne o zanzére o anche nzanzéne.

Mediatore d’affari, sensale per compravendite di granaglie, per locazioni di case o di terreni, o anche per combinare matrimoni (quest’ultima attività ora non è più usata da decenni).

In un certo senso si sono evoluti in Agenzie Immobiliari, Agenzie di Viaggi, Agenti di commercio.

Il Prof. Michele Ciliberti, cui va il mio ringraziamento più sentito, ha commentato così il mio articolo:

«Letteralmente equivale a “sensale”, cioè a mediatore di prodotti agricoli o zootecnici, ma c’era pure il sensale marittimo e quello dei matrimoni, cioè chi procacciava combinazioni matrimoniali, tecnicamente detto “paraninfo”. La parola “sensale” deriverebbe dal latino ” censualem“, ossia l’addetto al “censo” che procurava pure permute e/o compravendite varie»
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Zanne-zanne

Zanne-zanne agg. = Irregolare

Non riesco a trovare un termine di lingua italiana più appropriato che calzi bene con questo aggettivo che descrive un taglio di capelli mal riuscito a causa delll’imperizia del tonsore.

In effetti i capelli non sono stati tagliati uniformemente, e quelli rimasti scendono formando una cascata irregolare, anche se corti, come tanti grossi denti (‘i zanne) non allineati.

Qlcu dice anche che stanne tagghjéte schéle schéle = sono tagliati a scalette.

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Zanne

Zanne s.f. = Dente

Riferito agli incisivi umani di grossa dimensione.

Töne döje zanne! = Ha due incisivi (grandi)!

Si pronuncia con la z dura (tz)

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Zanghètte

Zanghètte s.f. = Cianchetta, zanchetta, suacia

La cianchetta (Arnoglossus laterna) è un pesce comune nel Mediterraneo. Vive su fondali sabbiosi o melmosi.

Ha il corpo piatto,simile alle sogliole, di forma ellittica ricoperto di squame, e gli occhi piccoli molto vicini tra loro posti entrambi sul lato sinistro.

Colorazione grigio-biancastro dal lato cieco, grigio-giallastro con punteggiatura scura dal lato oculare.

Lunghezza max. circa 20 cm.

Ritenuto di scarso pregio. Per friggere le zanghètte le nostre brave massaie le infarinano e le pongono nella padella unendole due a due per evitare che – dato il loro scarso spessore –  si possano bruciare cuocendo nell’olio bollente.

Figuratamente viene paragonata a una zanghètte una ragazza molto magra.

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Zambjitte

Zambjitte s.m.= Scarpone.

Sorta di calzature da lavoro, confezionate usando vecchi pneumatici, opportunamente tagliati e sagomati e fermati con legacci.
Un po’ come i calzari usati anticamente in Ciociaria, detti appunto Ciocie, costituite da suola con fasce che avvolgono il piede e i polpacci e che sono tenute ferme da due legacci che si incrociano.

Nella foto tratta dal web, si vedono questi strani calzari in versione africana, nella quale, al posto dei legacci, si vedono delle strisce incrociate forse fatti di gomma.

I zambjitte erano usati dai pastori e dai contadini, ma talvolta anche dai muratori, nell’immediato dopoguerra, allorquando la vita era grama per tutti, e un paio di scarpe da lavoro purtroppo non era alla portata di tutti.

Ritengo che il termine derivi dello spagnolo zapatos, cioè scarpe.

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Zambedù

Zambedù soprann.= Etimologia carente.

Non si conosce il significato del nomignolo. Non si sa nemmeno se sia originario di Manfredonia.

Noto negli anni ’50: era un tipo molto traffichino.

Voci di corridoio riferiscono che agiva on the border tra il lecito e l’illecito.

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Zajàgghje

Zajàgghje s.f. = Funicella, sagola

Grosso spago usato specificamente per far ruotare le trottole di legno. Abbinamento inscindibile: córle e zajàgghje = trottola e spago.

Usato per designare una cordicella non troppo lunga di cui si ha necessità: Dàteme ‘na zajàgghje! = Datemi una funicella

Il Prof. Michele Ciliberti (che ringrazio per l’imbeccata) asserisce che zajagghje deriva dal berbero “zagaja” che significa “fettuccia”, “cordicella”.

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Zah!

Zàh! escl. = Pussa via!

Espressione scherzosa usata per allontanare animali, specie o cani.

Scherzosamente mia suocera, quando voleva che qualcuno stesse alla larga, anche solo figuratamente, usava dire, imitando una parlata streuse:
Zah!, fà cchiù llà…, sò segnöra e nen me voglio alzà!

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Vuzzarèlle

Vuzzarèlle s.f. = Cetriolo carosello, Barattiere

È una variante del cetriolo, grande quanto una mano, di colore verde chiaro.

Questi strani ortaggi sono tipici della Puglia, ibridi spontanei tra melone e cetriolo, vengono anche chiamati cetriolo-melone.
Le varietà differiscono per forma del frutto, colore e sapore, le piante hanno la vegetazione del melone e si coltivano allo stesso modo, non vanno cimate poiché i frutti si raccolgono scalarmente.

I caroselli si mangiano crudi, in gradevoli insalate, il “Mezzolungo di Polignano” ed il “Mezzolungo barese” si mangiano senza sbucciarli, basta strofinarli tra le dita per eliminare la tipica peluria.

Con lo stesso nome si designano anche certi meloncini di pane non ancora maturi, quasi senza sapore, usati anch’essi come insalata con sale e aceto.

Al plurale “‘i vuzzarèlle” alludono al seno che inizia a fiorire alle adolescenti, soavi pulzelle lanciate verso un radioso futuro.
Ho scoperto casualmente le varie denominazioni di questo ortaggioin Terra di Bari e nel Salento:

  • carusella
  • carusidd
  • casorello
  • cianciuffo
  • citrulu
  • cocomerazzo
  • cocomero
  • cocomero pugliese
  • cucombere
  • cucumbrazzu
  • cucummarazzu
  • cucummerazzu
  • cumbarazzu
  • cummarazzu
  • cucumeddhra
  • manunceddhra
  • meloncella
  • melone insipido
  • melongedda
  • metriolo
  • miloncia
  • minunceddhra
  • mulinazzo
  • paddotta
  • paddotto
  • pagghiotta
  • pagnottella
  • peponcina
  • popone insipido
  • poponessa
  • pulusadda
  • pupuneddhra
  • scattone
  • scupatizzo
  • sopraguardo
  • spuredda
  • spureddhra 
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