Categoria: N

Nzjamé!

‘Nzjamé int. = Non sia mai!

Interiezione che si intercala nel discorso allorquando si auspica che quanto si racconta non debba mai verificarsi.

Invito alla prudenza. Va bèlle bèlle p’a màchene: ‘nzjamé t’avìss’a capeté quacche cöse!= Va’ adagio con l’auto: mai sia ti dovesse accadere qualcosa (di spiacevole)!

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Nzògne

Nzògne s.f. = Sugna, strutto

Grasso solido di maiale, di colore biancastro, usato in cucina per friggere.

Con l’era delle diete, la sugna è aborrita dalle nostre mense.

Fé ‘a ‘nzògne = fare la cresta sulla spesa, trattenersi il resto.

Il nome deriva dal latino auxungiam = sugna.

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Nzólte

‘Nzólte s.m. = Insulto (med.)

In medicina si definisce insulto un attacco, un accesso, un’insorgenza improvvisa e violenta di una manifestazione patologica. Per esempio: un insulto d’asma, un attacco cardiaco, infarto letale.

Puverjille, ‘nu crestiéne anziéne ò ‘vüte ‘nu nzólte e l’ànne truéte mùrte ‘nde la chése = Poveretto, un uomo anziano è stato colpito da un infarto ed è stato trovato morto in casa sua.

Era usato come improperio contro qlc manigoldo cui non si poteva controbattere in altro modo. La famosa “sendènze!

T’uà venì ‘nu nzólte….t’uà venì jüne e bùne! = Ti deve colpire un attacco cardiaco! Ti deve insorgere uno solo, ma intenso!
Esiste una variante dell’anatema che non dà scampo: T’uà venì ‘nu nzólte malìgne! = Ti deve colpire un attacco cardiaco maligno, che non ti darà scampo!

Quale sinonimo le nostre nonne parlavano di delöre matröje = dolore supremo, come dire che è generato dalla madre (cattiva, la matrigna) di tutti i dolori, tipico dell’infarto cardiaco o dell’angina pectoris. Altre dicevano delöre matröne forse perché riportato male di bocca in bocca. Facile l’errore perché la pronuncia differisce solo nel finale, non accentato.

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Nzónze

Nzónze s.f. = Sudiciume, sporcizia, untume.

Per lo più la sporcizia è dovuta a sostanze grasse e untuose.

Livatìlle ‘sta cammüse! ‘U vüte ca ‘u cullètte stéje chjüne de ‘nzónze? = Lèvatela questa camicia! Lo vedi che il colletto è piena di untume?

Pulizze ‘a cucjüne ca sté ‘a ‘nzónze = Pulisci (il piano della) cucina che è pieno di sudiciume.

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Nzöpa-nzöpe

Nzöpa-nzöpe avv. = Superficialmente

Quando un’azione, una prestazione di servizio, una manifestazione viene fatta controvoglia o senza entusiasmo, si dice che è fatta nzöpa-nzöpe..

Presumo che derivi da nzöpe = sopra, come nell’epressione nzöp’acque = sopra il pelo dell’acqua, a galla. Etimologicamente sarebbe “in sopra”, in un improponibile e cacofonico italiano.

Quindi nzöpa-nzöpe a mio avviso significa superficialmente, senza andare in profondità.
Va bene per un ragionamento fatto senza andare a fondo, per le pulizie di casa fatte a metà settimana, un lavoro fatto proprio controvoglia, ecc….
Tutto nzöpa-nzöpe!
Sinonimi: arrunzé, arrangé,

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Nzüjedelàneme

Nzüjedelàneme inter. = Non sia dell’anima!

Alternativo di Abbunàneme
= La buon’anima.

Espressioni che si pronunciavano subito dopo il nome di una persona defunta.

Il significato letterale è: non sia a detrimento dell’anima sua.

Vale a dire: quello che noi indegni peccatori stiamo adesso facendo, cioè nominandolo inopportunamente, non sia a danno della sua anima.

Me so’ sunnéte a Frangìsche, ‘nzüjedelàneme, ca stöve rerènne = Ho sognato Francesco, non sia a suo danno, che stava ridendo.

Se i defunti erano volati al Cielo in tenera età si appellavano: “ ‘a benedètta nostre” o “ ‘u benedìtte nustre” senza farne il nome, tanto l’interlocutore capiva perfettamente chi era l’oggetto della conversazione.

Recentemente ho sentito dire “‘nzüjedelàneme ” riferito non a una persona deceduta , ma a un’epoca trascorsa o a uno stato di benessere ormai passati: “Quann’jèveme giuvene, ‘nzüjedelàneme, stèmme a ballé tutte la notte!” = quando eravamo giovani, ormai tempo morto e sepolto, stavamo a ballare tutta la notte.

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Nzumelé

Nzumelé v.t. = Assommare

Accettabile anche la grafia ‘nzumeléje

Raccogliere insieme, riunire, sommare, raggranellare.

Specificamente significa anche risparmiare, ma non nel senso di risparmiare sul costo di acquisto di un bene o di una prestazione di servizio (il famoso ‘ultimo prezzo’ delle estenuanti contrattazioni per ‘tirare’ a vantaggio dell’acquirente).
Risparmiare proprio nel significato di mettere da parte del denaro, allo scopo di non spenderlo, e trovarsi alla fine una sommetta per far fronte agli imprevisti: ‘u ‘nzumelìcchje, il gruzzoletto.

Cerchiamo una etimologia?
Presumo che derivi da sommare, accumulare.
L’amico Prof. Michele Ciliberti chiarisce «mettere insieme, accumulare denaro, dal latino in cumulum».
Cioè accumulare.
Mi viene a mente anche l’avverbio francese ensemble (=insieme, assieme), e il verbo derivato assembler (che suona simile a ‘nzumelé) cioè mettere insieme e unire o montare pezzi omogenei di congegni meccanici o elettronici. La traduzione “assemblare” ha soppiantato l’antico “assiemare”.

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Nzumelìcchje

Nzumelìcchje s.m. = gruzzoletto, denaro accumulato

Piccola somma di denaro nzumeléte raggranellata nel salvadanaio.

Sommetta faticosamente .racimolata con sacrificio soldino dopo soldino, assommando tutte le monete del salvadanaio.,

L’amico Prof. Michele Ciliberti  afferma che derivi dal latino in cumulum, cioè mettere insieme, accumulare denaro .

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Nzuràrece

Nzuràrece v.rifl.= Ammogliarsi, prendere moglie

Deriva dal latino in-uxorare/uxorem ducere.

Far sposare, dare moglie a un uomo celibe.

E mò ce ‘nzöre Luìgge! = Non è per ora che Luigi prende moglie!

Nen pöte fé l’ati djibbete, ca ce völe ‘nzuré = Non può fare altri debiti perché si vuole ammogliare.

Giuanne nen völe capì de ‘nzuràrece! = Giovanni non vuol saperne di sposarsi!

Quando uscirono i famosi Beatles, noi ragazzotti, cazzeggiando, cantavano quel brano famoso She wants you, yeah!. (pron. Scì-uon-ziù-jé) Noi lo abbiamo cantato: ce uà nzuré, jé jé.

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