Categoria: T

Tàvele

Tàvele s.f. = Desco; asse di legno.

1) Desco, tavola
Mètte a tavele = apparecchiare il tavolo per desinare.

2) Asse di legno, di qualsiasi dimensione usato in falegnameria.
Come peggiorativo tavelàcce = tavolaccio, indica il giaciglio che anticamente era usato come letto dai carcerati. Non sono mai stato in galera, per mia buona sorte, ma credo che ora i detenuti siano dotati di brandine con materassi, come quelle in uso nelle caserme.

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Taveljire

Taveljire s.m. = Spianatoia

Tavola di legno piallata su cui si fa la pasta e si tira la sfoglia.

La spianatoia pugliese è munita di tre sponde di legno alte fino a 10 cm, ai due lati e sul fondo, per evitare che si disperda la farina.

Quella emiliana è simile a un grosso tagliere, senza sponde, per consentire l’uso del loro lungo mattarello.

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Tavüte

Tavüte s.m. = Feretro

Bara, cassa da morto.


Il termine tavüte deriva dallo spagnolo el ataùd, scaturito dall’arabo al-tabùt con lo stesso significato assunto nel nostro dialetto.

Il nostro vernacolo ha subito moltissimo l’influsso spagnolo e anche quello francese a causa delle vicende storiche di predominio dei secoli scorsi nel sud Italia (Angioini e Borbonici).

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Tazze e cucchiére

Tazze e cucchiére loc.id. = Inseparabili

Traduzione letterale: tazza e cucchiaio.

Si dice quando due persone sono indivisibili, complici, adatte l’una all’altra.

Si direbbe in lingua italiana con espressione derivata dal romanesco: “culo e camicia”.

‘I vüte a löre! Tazze e cucchére = Eccoli, sempre assieme, complici nelle loro malefatte.

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Tecquà

Tecquà escl. = Tieni qua

Richiamo per far avvicinare i cani, promettendo di dar loro qlco da mangiare: tieni qua!

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Tedecamjinde

Tedecamjinde s.m. = Pizzicore, solletico

Specificamente designa il pizzicore avvertito in gola, come uno stimolo di tosse, dalle persone raffreddate o colpite da laringite..

Tènghe sèmbe ‘nu tedecamjinde ‘nganne ca nen me fé dòrme = Ho continuamente un spizzicore alla gola che (mi dà stimoli di tosse e) non mi fa dormire.

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Tedeché

Tedeché v.t. = solleticare

Quelli che parlano bene l’italiano dicono titillare (uguale al latino titillare)o vellicare.
Il verbo deriva dal sostantivo tedìgne (←clicca) o viceversa.

Mio padre nel giocare con me quando io ero in età pre-scolare, talvolta si divertiva a farmi il solletico sotto le ascelle per vedermi ridere irrefrenabilmente.

Ed io ridevo a crepapelle e mi divincolavo; lui dopo il primo “trattamento” riusciva a farmi ridere anche senza più sfiorarmi, con il solo gesto delle sue mani che si avvicinavano a me.
Un ricordo tenero e bellissimo!

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Tedechìgne

Tedechìgne s.m. = Solletico

Sensazione cutanea risvegliata dallo sfioramento delle zone più sensibili del corpo, in genere fastidiosa, che si accompagna al riso e spesso a reazioni di difesa delle parti interessate (Sabatini-Coletti, Vocabolario della lingua italiana).

Avere un pizzicore nelle alte vie respiratorie = tenì ‘nu tedecamjinde

Fare il solletico, solleticare, vellicare = tedeché provocare la sensazione di solletico

Soffrire il solletico = jèsse tedecüse essere particolarmente vulnerabile alla sensazione di cui sopra.

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Tedecüse

Tedecüse agg.= Che soffre il solletico

Chi o che è particolarmente sensibile al solletico.

L’aggettivo tedecüse (al femminile fa tedecöse) è intraducibile o non reso efficacemente con un “solleticoso” che in lingua è più riferito a un fatto che suscita interesse morboso che a una persona vulnerabile al solletico.

Nen me tuccànne ca jü so’ tedecüse = Non mi toccare che io sono molto sensibile al solletico!

Deriva ovviamente dal verbo (clicca→) tedeché  = solleticare, titillare.

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Tedìgghje

Tedìgghje s.m. = Ascella

Accettate anche le variant1 tetìgghje, tetìgne, tedechìgghje

Incavo posto al di sotto dell’articolazione del braccio con la spalla.

L’ascella è particolarmente ricca di peli – che compaiono in età puberale – e di ghiandole sudoripare.

Inoltre è molto sensibile al solletico, dal cui verbo (clicca→) tedeché = solleticare, titillare derivano il sostantivo tedìgne = ascella, .e l’aggettivo tedecüse = sensibile al solletico.

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