Mbrusatöre s.m. = Imbroglione
Colui che imbroglia, raggira, truffa gli altri per sua indole.
Soggetto da tenere alla larga.
Sinonimo simil italiano: ‘mbrugghjöne.
Invece è andato in disuso atturrande (clicca)
Mbrusatöre s.m. = Imbroglione
Colui che imbroglia, raggira, truffa gli altri per sua indole.
Soggetto da tenere alla larga.
Sinonimo simil italiano: ‘mbrugghjöne.
Invece è andato in disuso atturrande (clicca)
‘Mbruìgne s.m. = Vaiolo
Accettabili anche le versioni mbruìlle e mbruvìlle.
Malattia infettiva che si manifestava con infiammazione acuta della pelle caratterizzata da vescicole e pustole, tumefazione e pus. Fortunatamente il vaiolo è stato debellato alle nostre latitudini grazie alle precoci vaccinazioni di massa.
‘Mbruìgne salvàgge = Varicella
Affezione cutanea caratterizzata dalla comparsa di macchie sulla pelle che poi si evolvono in vescicole multiple contenente liquido e infine si trasformano in crosticine. Al contrario del vaiolo, ad avvenuta guarigione i mbruìgne salvagge non lasciano butteri (lesioni o cicatrici) sulla pelle.
Se i mbruìgne salvagge si insediano sotto le ascelle, si chiamano rezzetjille = ricci piccoli, forse perché particolarmente dolorosi e pungenti come ricci.
Atturrande agg. = Imbroglione, lestofante, mascalzone, impostore.
Un termine un poco usato dai giovani, sinonimo di ‘mbrusatöre, o di ‘mbrugghjapùrche, ‘mbrugghjöne,, insomma un aggettivo attribuito ad un soggetto che è meglio tenere alla larga.
Ringrazio il lettore Giuseppe Ciani per avermelo segnalato ed altri informatori per avermelo confermato.
Che imbroglia, che raggira. Lestofante di bassa lega, dotato di scarsa furbizia. Insomma che non è capace nemmeno a portare a termine le sue azioni di raggiro.
‘U canósce chi ca jì códdu ‘mbrugghjapùrche? = Lo conosci chi è quel lestofante?
Mbrìgnele s.m. = Pasticci (alim.)
Con questo termine collettivo si intendono tutti i dolcetti o salatini che si preparano in casa sotto le feste natalizie e pasquali
Pèttele
Cartelléte
Nanarjìlle
Cavezungjìlle
Mustacciùle
Scavetatjìlle
Cangèlle
Ostia-chiöne
Mènele atterrte
Taralle pe’ l’öve
Tarallüne p’u vüne bianghe
Puperéte
Scarjèlle
(manca qualcosa?…allora diciamo: ecc. ecc.)
Mbriachèlle s.f. = Corbezzolo.
Frutto molto dolce del corbezzolo (Arbutus unedo), con polpa gialla e corteccia granulosa di color rosso vivo.
Nasce spontaneo nei boschi, ed era venduto in autunno nei coni di carta da quelli che portavano in paese anche le castagne o i capperi..
Il frutto, dalle dimensioni max di una castagna, contiene un alcaloide che può causare inconvenienti, di solito non gravi, in persone particolarmente sensibili a esso.
Il nome latino unedo consiglia un uso moderato del consumo (unum edo = ne mangio uno solo). Forse il nostrano ‘mbriachèlle si riferisce all’effetto ubriacante di questo alcaloide.
In Sicilia è chiamato mbriacùli e in Calabria mbriachedda.
Abbufacchjàrece v.i. = Gonfiarsi
Fenomeno fisico che riguarda alcune persone e che si presenta in maniera diffusa con rigonfiamento del viso e delle membra,
Quando non è di natura patologica allora è di carattere… gastronomico.
Il soggetto è un mangione smodato, divoratore sfrenato, al limite della bulimia.
1) Mbrašké v.i. = Stare abbracciato a una persona strettamente e a lungo, scambiando baci prolungati e carezze anche intime.
Gli americani definiscono petting questa azione. In italiano si è accettato il termine, e lo si è arricchito: si dice fare petting spinto per indicare un atto sessuale incompleto.
Ma vuoi mettere come riempie la bocca il bel suono di ‘mbrašké. Qlcu lo abbrevia con rašké che propriamente significa graffiare o grattare furiosamente un tratto di pelle.
Non filosofeggiare troppo su come si dice…petting, petting spinto, mbrašké, rašké…sono solo parole!
Fatti e non parole!
2) Mbrašké v.t. = Annullare una partita a carte prima di iniziare perché uno dei giocatori nel contare le carte si rende conto di averne ricevute in numero maggiore o minore rispetto a quelle stabilite dalle regole del gioco.
‘Mbraške i càrte ca nen sò gióste! = Rimescola le carte e ricomincia la mano perché quelle che hai appena distribuito a ciascuno di noi non sono nel numero dovuto.
Ammuffire, guastarsi, deteriorarsi, avariarsi coprendosi di muffa.
Il verbo è specifico per il pane tenuto troppo a lungo e in ambiente non molto asciutto.
Qlcu dice anche mbrajiné.
Mà, ‘u péne c’jì ‘mbrascenéte = Mamma, il pane si è ammuffito.
Mbracetàrece v.i. = imputridirsi, infradiciarsi, bacarsi
Diventare marcire, imputridire, decomporsi, corrompersi.
Deriva da fràcete = marcio, putrido, bacato (se riferito a frutta)
Quèsta castagne c’jì ‘mbracetéte = Questa castagna si è guastata, si è marcita.
Nota fonetica.
Questo termine ha due particolarità:
1) Metatesi, ossia uno spostamento di sillaba all’interno della parola, quindi da infradiciare diventa, diciamo così “infracidare” usato così anche in Toscama;
2) Come spiegato al punto 6.7 in Ortografia e Fonologia di questo post, nf in dialetto diventa spesso mb. L’esempio che vale per tutti:è Mambredònje per Manfredonia; oppure cumbìtte = confetto; ‘mbacce = in faccia, ‘mbronde = in fronte, ecc.
Qlcu pronuncia ‘nfracetàrece, ma sono quelli della nuova generazione. che hanno fatto le scuole dell’obbligo. e