Spìnghele

Spìnghele s.m. = Spillo

Sottile asticella metallica, appuntita a un’estremità e munita di capocchia all’altra, che serve per fissare provvisoriamente lembi di tessuto, fogli di carta, ecc.

Deriva dal francese épingle.

La parlata moderna usa il termine simil-italiano ‘u spille, ma non è dialetto.

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Spìnele

Spìnele s.f. = Succhiello

Utensile manuale usato per praticare fori di piccolo diametro nel legno, costituito da un gambo cilindrico d’acciaio terminante con una punta elicoidale e, dalla parte opposta, con un’impugnatura a T, adatta a imprimere una rotazione.

Esistono di varie misure. Quelle più piccole si chiamano spenaröle e spenelècchje s.f., e praticano fori fino a mm 10 di diametro. Si azionano con una sola mano.

Quelle maggiori vengono chiamate verèlle, ed hanno bisogno di entrambe le mani per imprimere la rotazione alle due marre del T, e si azionano a mezzo giro per volta di 180°.

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Arrecurdé ‘i spèzzje andüche

Arrecurdé i spezzje andüche loc.id. = Ricordare le tradizioni antiche.

È un’espressione molto bella che può essere usata per parlare – magari fra due vecchie amiche – di teneri ricordi del passato con una vena di malinconia.

Le persone anziane rivivono e rievocano fatti e persone del loro passato rivestendoli di profumi, aromi, atmosfere, come posso fare le spezie aromatiche, gradevolissime perché tenui e non stancano mai.

Credo che nelle spezzje andüche, spesso, ci possa essere molta più saggezza di quanto si creda.

Questa locuzione viene usata anche in senso canzonatorio – spesso da una persona più giovane verso una meno giovane – per criticare vecchie usanze ritenute superate.

V’arrecurdéte sèmbe ‘i spèzzje andüche = vi ricordate sempre gli episodi antichi!

La frase assume addirittura un risvolto negativo quando si ritiene inopportuno ritornare su episodi ormai superati.

Ce avèsseme arrecurdé ‘i spèzzje andüche! = Che facciamo, andiamo a rinvangare il passato? Potrebbero riaprirsi delle brutte ferite. È meglio che la finiamo qua.

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Spezzìlle

Spezzìlle s.m.= Malleolo, caviglia.

Più precisamente è la parte anatomica delle ossa del piede che consente lo snodo e l’attaccatura alla tibia.

Nel napoletano si dice: l’uosso-pezzillo = l’osso puntuto, da noi, con pronuncia simile, è lu spezzìlle, che potrebbe avere la stesa origine (l’usse-pezzìlle = lu spezzìlle) e il suono quasi uguale.

In Abruzzo è chiamato l’ ossumazzìju o l’òssu mazzigliu; in Sicilia l’ossu pizziddu.

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Spezziarüje

Spezziarüje s.f. = Spezieria

Anticamente, anche in lingua italiana, la spezieria indicava il negozio in cui si vendevano spezie, erbe aromatiche, farmaci galenici (preparati localmente). Insomma una erboristeria-parafarmacia-farmacoteca.

Ovviamente la “bottega” era gestita da ‘u spezzjéle = lo speziale-farmacista-droghiere

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Spezzeljé

Spezzeljé v.t. = Spiluccare

Mangiare a piccoli bocconi, lentamente o di malavoglia, staccando pezzetti di cibo a morsi o con le mani qua e là. Sbocconcellare per inappetenza patologica o per seguire una dieta ipocalorica.

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Spezzeché ‘u corje

Spezzeché ‘u còrje loc.id. = Staccare la pelle, somigliare.

1) Spezzeché ‘u còrje = Scorticare. Se questo verbo è detto in tono minaccioso, significa scuoiare qlc dalle percosse.

2) Spezzeché ‘u còrje = Somigliare. Molto più usato in questo senso. Il significato reale è quello di essere somigliantissimo a qlcu. (al padre, al fratello, alla sorella alla madre ecc.), come se avesse “staccato” le fattezze della persona cui si fa riferimento per la somiglianza le avesse “indossate” lui.

Ha spezzechéte ‘u corje a pàtete = Sei il sosia di tuo padre.

Come sinonimo si usa la perifrasi tagghjé ‘a chépe = tagliare la testa. Figuratamente come se si fosse trapiantata la testa della persona somigliante.

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Spezzeché

Spezzeché v.t. = Staccare, scollare

Spezzeché = separare, togliere ciò che è attaccato o congiunto.

Contrario di appezzeché, appiccicare, incollare, attaccare.

I manefèste ce so’ spezzechéte, assemègghje ca so’ stéte appezzechéte p’a sputàzze = I manifesti si sono scollati, sembra che siano stati attaccati con la saliva.

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Spezzatjille

Spezzatjille s.m. = Spezzatino

Pietanza a base di carne tagliata a pezzi, rosolata e fatta cuocere in tegame a fuoco basso con aggiunta di verdure e condimenti vari.

Oltre che con le carni di vitello, a Manfredonia usiamo preparare ‘u spezzatjille con agnello, condito con verdura di campo cotta (i cardungjille = i cardi selvatici) o con piselli e uova in una pietanza tipica del tempo di Pasqua.

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