Tag: sostantivo femminile

Möle

Möle s.m. e s.f. = Miele, mola, mela

1) ‘U möle = miele, sostanza fluida zuccherina, di colore variabile dal biondo al bruno, dolciastra, che le api producono succhiando il nettare dai fiori;

2) ‘A möle = mola, utensile rotante costituito da un disco di materiale abrasivo (in genere un calcare ricco di silice) usato spec. nella lavorazione di oggetti metallici o per affilare coltelli e forbici.

In dialetto è detta anche ‘a möle a smerìglje = Mola a smeriglio.

3) ‘A möle = mela, frutto commestibile del melo, albero della fam. delle Rosaceae (Malus communis) di forma pressoché sferica e rivestita da una buccia sottile di colore diverso a seconda delle varietà, con polpa biancastra, consistente e dolce o talvolta acidula.

Per evitare confusione, spessissimo si dice mulèlle: infatti sembra anche più facile da pronunciare.

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Mmìdje

Mmìdje s.f. = Invidia

Dolore per il bene altri. E’ uno dei vizi capitale. Sentimento di astio, ostilità e rammarico per la felicità, il benessere, la fortuna altrui

Ora i ragazzi che hanno frequentato le scuole dell’obbligo, magari dicono ‘nvìdje, ma non è vero dialetto.

Poiché sono due versioni omofone, si potrebbero usare due grafie diverse: la ‘mmìdje o l’ammìdje

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Mìcule

Mìcule s.f. = Lenticchia

Lenticchia (Lens culinaris); è una leguminosa nota sin dall’antichità, e appartiene alla famiglia delle Fabacee.

Sulla scorta del latino lenticula, significa piccola lente.

È una dicotiledone annuale. I frutti sono dei baccelli che contengono due semi rotondi appiattiti, commestibili, ricchi di proteine.

Rinomate quelle di Castelluccio di Norcia, sui Monti Sibillini, in Umbria.

Parola quasi in disuso, usata solo da persone ultra settantenni. Ora si dice lendìcchje, quasi come l’italiano.

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Mezzéne

Mezzéne s.f. = Triglia

Pesce del Mediterraneo (Mullus surmuletus), di colore rosso, pinne dorsali corte ed è ricercato per la bontà delle sue carni.

Riporto i nomi attribuiti alle varie varie dimensioni delle triglie, in ordine crescente, dalle più piccole alle maggiori:

Justenèlle pl. inv.
Mezzéne pl. inv.
Trègghje pl. inv.
Tregghjelöne, pl. Tregghjelüne

La grandezza dipende ovviamente dall’età dei Mullus surmuletus. Le triglie, di qualunque dimensioni, sono sempre e comunque squisite.

Buon appetito.

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Mezza-škanéte

Mezza-škanéte s.f. = Mezza-pagnotta

Pesante asse di legno a forma di semicerchio, spesso 10 cm e del diametro di almeno 50 cm.

Usata dai sarti come appoggio per stirare gli angoli difficili di un indumento in lavorazione.

Viene chiamata anche mezza-lüne = mezza-luna dalla sua forma semicircolare.

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Mezza-sègge

Mezza-sègge s.f. = Sediolina

Si tratta di una sedia da adulti con i piedi piuttosto bassi. Era usata per eseguire lavori di sartoria, perché consentiva alle donne di accavallare le gambe per sostenere il tessuto in lavorazione.

Allora le donne di coscia lunga erano rarissime.

Ricordo di aver sentito anche la versione sedjöle = seggiolina

Ricordo mia nonna che nelle sere d’estate poneva un telone sul marciapiedi davanti l’uscio di casa sua. Poi si accomodava sulla mezza-sègge e raccontava bellissime favole a noi marmocchi, nipoti e vicini, seduti sul telone intorno a lei.

(Foto di Bruno Mondelli. Sediolina degli  anni ’30 originale di fattura artigianale, appartenuta ai suoi nonni)

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Mèzza-scolle

Mèzza-scolle s.f. = Fazzoletto da testa.

Era un fazzoletto un po’ più grande di quelli da naso. Le nostre nonne lo piegavano lungo la diagonale e lo annodavano al capo. Serviva principalmente per raccogliere i capelli (rigorosamente lunghi all’epoca) durante il sonno.

Questa specie di bandana raccoglieva i capelli durante le operazioni di impasto del pane o delle orecchiette per evitare cadute accidentali di capelli nella farina.

Talvolta, quando le donne avevano mal di testa, invece di ricorrere ai farmaci (‘a cibbaggiüne = Cibalgina), non sempre reperibile, si annodavano la mèzza-scolle un po’ stretta intorno alla testa. Forse funzionava meglio dell’Aulin o dell’Oki.

Alla lettera mèzza-scolle, significa mezza cravatta. Forse perché il fazzoletto veniva ripiegato in questo caso fino a formare una benda, lunga la metà di una cravatta, per stringere la fronte.

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Mezza-parendöle

Mezza-parendöle s.f. = Lontana parentela

In dialetto, alla lettera, significa “mezza parentela”…l’altra metà si è perduta per la scarsa frequentazione di persone apparententi alla stessa famiglia.

Possono essere mezzi parenti i prozii diretti (fratelli del nonno) o acquisiti (il/la loro consorte, ossia i cognati del nonno). Ancora più lontani i procugini (i genitori sono cugini).

‘U sé ca pe Frangìsche tenüme ‘na mezza-parendöle? = Lo sai che con Francesco abbiamo una lontana parentela?

Qualcun altro direbbe: Pe Frangìsche süme strazza-parjinde = Con Francesco siamo parenti alla lontana.

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Mesüre

Mesüre s.f. = Misura, misurazione.

Il termine indica l’insieme delle dimensioni (lunghezza, larghezza, ecc.) di un oggetto, o la misurazione, per esempio, che il sarto ci prende per confezionare un abito.

Stamatüne ‘u sarte me pìgghje ‘a prüma mesüre = Stamane il sarto mi prende la prima misura.

Il termine mesüre una volta indicava il volume di 100 ml di liquidi.
Come sinonimo si usava anche dire mjizze quinde = mezzo quinto (la metà di 1/5, dato che 1/5 di litro corrisponde a 200 ml).

Lelü’, va’ccatte ‘na mesüra d’ùgghje. = Lilino, va a comprare 100 grammi di olio.

Il suo sottomultiplo era ‘a mèzza mesüre o ‘u mesurjille = mezza misura o misurino equivalente a 50 grammi.

Il multiplo, pari a 200 ml, è chiamato ‘u quìnde = il quinto (di litro)

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Mestetöre

Mestetöre s.f.= Federa

Sacchetto di tela, munito di bottoni o di laccetti usato per ricoprire il guanciale.

L’origine del termine è “vestire” o “rivestire”= che veste, che ricopre come una veste. Sarebbe un termine come “vestitore” ma al femminile.

I nostri nonni nel periodo di carnevale da una federa piegata a metà con gli angoli accavallati all’interno, riuscivano ad ottenere un improvvisato cappuccio fratesco, che si ponevano sul capo per una estemporanea mascherata, completata da una lunga e spessa sottoveste sottratta alla nonna.

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