Mese: Maggio 2018

Ndruvelé

Ndruvelé v.t. = Intorbidare o intorbidire

Rendere torbido un liquido.

Ndruvelé l’acque = Intorbidare le acque, anche in senso figurato per signifare: causare confusione, insinuare dubbi.

Sté ndruveléte o anche sté tróvele = È inquieto, imbronciato, irrequieto. Come per dire non è sereno e tranquillo.

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Ndurce

Ndurce s.m. = Troccoli e troccolaturo

Pasta di semola fatta casa, tipica della Capitanata, simile a grossi spaghetti o agli “spaghetti alla chitarra” abruzzesi, ottenuti con altro strumento..
Si usa semola di grano duro. Talvolta all’impasto si aggiunge un uovo per dare maggiore resistenza alla cottura. Si hanno così i ‘ndùrce pe’ ll’öve, i troccoli con le uova.

I troccoli casarecci si confezionano distendendo una sfoglia con un mattarello  di legno o di bronzo,  scannellato radialmente   Si ottengono degli spaghetti piuttosto grossi.  Questo arnese da cucina viene designato al singolare,u ‘ndùrce. Altrove viene detto troccolaturomentre la pasta ottenuta va nominata sempre al plurale, i ‘ndùrce.

Si trovano anche già confezionati nei negozi di pasta fresca con il nome di “bigoli” e sono ottenuti a macchina, per estrusione della massa pastosa attraverso apposite filiere.

Si preparano con il sugo delle seppie ripiene (tipico piatto manfredoniano) o spezzettati, con fagioli e cotiche.

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Ndùrce pe ll’öve

Ndùrce pe ll’öve s.m. sopr. = Pasta all’uovo

1) Pasta alimentare tipica pugliese. Cliccate su ndurce.

2) ‘Ndurce pe l’öve era soprannominato un tipico personaggio manfredoniano, che accoglieva i viaggiatori alla stazione città, offrendo loro, con voce querula, la possibilità di alloggiare all’ “Albergo Italia” di Vituccio, chiuso negli anni ’70, situato all’inizio del Corso Manfredi.
Era anche disponibile a portare a mano i loro bagagli: “Albergo, signori volete l’albergo?, Qui c’è l’albergo.!”
Probabilmente declamava anche le portate della cucina locale. Ecco perché, presumo, gli è rimasto affibbiato quel nomignolo.

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Ndruppeché

 ‘Ndruppechév.i.= Incespicare

Inciampare, incespicare mentre si cammina spediti, urtando un’asperità del terreno.

A volte si cade, a volte si resta indolenziti alla punta del piede per la involontaria pedata  all’ostacolo non visto.

Fisicamente: ostacolo non ben visibile sul proprio percorso, sia per i pedoni, che vi inciampano, sia per i ciclisti, che rischiano una caduta.

sin. Pigghjé ‘na sponda-pöte = Prendere uno spuntone (asperità che spunta del terreno) con il piede (con la scarpa) mentre si cammina, col rischio di caduta.

Figuratamente: incontrare intralcio, intoppo, difficoltà.

Probabile derivazione dallo spagnolo tropezòn = inciampare o dal francese antico  entop = inciampare, urtare (notizie attinte dal web)

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Ndrùppeche

Ndrùppeche s.m. = intoppo, ostacolo, impedimento

È accettata anche la versione “breve” ndùppe. al posto dl più diffuso ndrùppeche.

Contrarietà che frappone ad un progetto, complicazione.

Se nen ce stànne ndùppe, ce vedüme stasöre = Se non sorgono complicazioni, dovremmo vederci questa sera.

Stöve venènne drìtte qua. Agghje avüte ‘nu ‘ndrùppeche e àgghje fatte tarde. = Stavo venendo diritto qui. Ho avuto un intralcio e ho fatto tardi.

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Ndröte 

Ndröte avv. = Indietro

1) Ndröte avv. = La posizione o la direzione che è alle spalle della persona che parla o da un determinato punto di riferimento.
Tùrne ‘ndröte! = Torna indietro!
Nen guardànne mé ‘ndröte = Non guardare mai dietro (procedi spedito)

2) Ndröte avv. fig. = in ritardo rispetto al previsto.

Stéche ‘ndröte p’a fatüje e nen pòzze lassé = Sto indietro con il lavoro e non posso distogliermi..
‘Su càzze de llòrge ve sèmbe ‘ndröte = Questo accidente di orologio va sempre indietro.
Stanòtte amma mètte ‘u llòrge ‘n’öre ‘ndröte = Questa notte (poiché torna in vigore l’ora solare) bisogna spostare le lancette indietro di un’ora.

3) Ndröte avv. = Nelle locuzioni verbali: domandare, chiedere, volere indietro, chieder in restituzione, restituire. Portare indietro, dare indietro, mandare indietro, ecc.

‘Sti pemedöre nen so’ bùne: purtacìlle ‘ndrote = Questi pomodori non sono buoni, portaglieli indietro.
Quann’jì ca me dé ‘ndröte ‘a bececlètte? = Quando mi rendi la bicicletta?
M’ho déte ‘ndröte ‘a capàrre = Mi ha restituito la cauzione.

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Ndröje

Ndröje n.p. = Andrea

Il nome greco originario Andréas rappresenta la forma abbreviata di nomi greci composti con anér-andròs, che significa “uomo, individuo di sesso maschile, guerriero”, oppure un derivato di andréia “forza, coraggio virile”.

L’onomastico ricorre il 30 novembre in ricordo di Andrea pescatore, fratello di Pietro, fra i primi discepoli di Gesù.

Esiste in dialetto anche il diminutivo Ndrejüne = Andreino, un po’ articolato nella pronuncia, ma usato fino a pochi decenni fa, Ora il bimbo è chiamato Andrea, tel-quelcome l’italiano.

Con questo nome mi viene a mente subito il famoso Ndröje ‘u nolègge. Costui aveva un’officina per la riparazione e il noleggio delle biciclette in Corso Roma.

Noi ragazzini, che non possedevamo la bicicletta, per fare delle passeggiate prendevamo tre o quattro biciclette a noleggio (ricordo a 20 lire all’ora…), attenti a non sgarrare l’ora del rientro.

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Ndrjànde

Ndrjànde agg. e s.inv. = Ficcanaso

Invadente, curioso, impiccione.

Forse deriva dall’italiano “intrigante” nel senso di impiccione, ficcanaso, pettegolo.

‘Stu ‘ndrjànde quante ne völe sapì..Ma fatte ‘nu pöche i cazze tüje! = Questo curioso, quante cose vuol sapere…Ma pensa un po’ agli affari tuoi!

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Ndrìnghete-ndrànghete

Ndrìnghete-ndrànghete s.inv..= tìcchete-tàcchete

Il termine onomatopeico rappresenta l’enfatizzazione fonetica di un movimento alternativo, come quello impresso all’altalena, alla culla, alla sega, alla lima, o quello ritmato delle lavandaie, dei ballerini, dei rematori, dei picconatori, degli amanti impetuosi, ecc.

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Ndréme

Ndréme s.m. = Visceri

Gli intestini e gli altri organi contenuti nella cavità toracica e addominale degli animali e del corpo umano.

Termine desueto.  Usato dagli allevatori e dagli addetti alla macellazione

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